Decreto Natale, le critiche a Conte. Meloni: “Lavoro pessimo”, Calenda: “Paternalistico e poco serio”

Decreto Natale, Calenda: “Sostenere che non ci sono alternative condanna l’Italia allo sbando”. Salvini: “Mediazione Conte-Renzi su pelle degli italiani”

di remar
19 Dicembre 2020 13:18

Il decreto Natale del governo, contenente le misure anti Covid da osservare dal 24 dicembre al 6 gennaio, ha suscitato numerose critiche e proteste dell’opposizione, soprattutto da parte di quella sovranista di Lega e Fratelli d’Italia.

Salvini: mediazione con Renzi sulla pelle degli italiani

Matteo Salvini si è addirittura detto pronto a trasgredire le regole che impongono restrizioni nelle festività natalizie. “Quindi la trattativa fra Conte e Renzi (sulla pelle delle famiglie italiane) ha portato a 10 giorni rossi e 4 giorni arancioni. Caos, fallimenti e separazioni. Scelta scientifica? No, confusa mediazione politica” spiega il segretario del Carroccio.

Meloni: Conte doveva solo scusarsi

Dalle leader di FdI  arriva via social invece un attacco diretto a Conte:  “Invece di scusarsi come qualsiasi persona seria avrebbe fatto, il Presidente del Consiglio Conte – nel chiudere l’Italia per il periodo natalizio – dice con sfrontatezza che è stato fatto tutto in tempo e con coscienza. Poi annuncia i ristori, e va ancora peggio”.

Secondo Meloni: “Per ora ci sono solo i soldi per bar e ristoranti (gli altri sapranno qualcosa a gennaio) e sono totalmente insufficienti. Perché far riferimento al decreto Rilancio non vuole dire ristorare il 100% della perdita di fatturato di Natale  ma appena il 15% di quello di aprile. Poi la solita insopportabile confusione nel presentare le misure. Comunque è un decreto, giusto? Se ne discuta in Parlamento subito. Siamo disposti a lavorare a Natale e capodanno, ma pretendiamo di fare la nostra parte per provare a migliorare il pessimo lavoro del governo”.

Calenda: governo imbarazzante

Ma critiche al governo arrivano anche da Azione di Carlo Calenda: “Mai commentato un DPCM. Inizio oggi. Prescrizioni barocche e assurde” secondo l’ex ministro dello Sviluppo economico che rimprovera a Conte: “Il tono paternalistico poco serio. La mancanza di autorevolezza e efficacia di questo Governo imbarazzante. Sostenere che non ci sono alternative equivale a condannare l’Italia allo sbando”.

Calenda però ce l’ha anche con il suo ex partito: “In tutta questa situazione esiste una grave responsabilità del Pd network. Mandare avanti Renzi per vedere come butta, non è una strategia degna di un grande partito, così come non lo è vivacchiare sperando di cavarsela. Il silenzio dei riformisti del PD è imbarazzante. Coraggio!”.

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