DL Natale in vigore da oggi. Arcuri: “Rischio terza ondata reale”

Le misure del dl Natale, da oggi in GU, contribuiranno a scongiurare la terza ondata e a far partire in sicurezza la campagna vaccinale?

19 Dicembre 2020 10:13

Le misure previste dal Decreto legge Natale in funzione anti Covid erano necessarie di fronte a un indice Rt che non scende più. Si tratta di provvedimenti utili “per cautelarci in vista della ripresa delle attività a gennaio”, ha detto il premier Giuseppe Conte ieri sera in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.

Concetto ribadito dal commissario straordinario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri che in una intervista pubblicata da Repubblica stamattina, spiega che il rischio di una terza ondata di Covid in Italia è reale: “La curva dei contagi, dopo le decisioni del governo di novembre, ha registrato un vistoso rallentamento ma non si è appiattita. Per questo ora sono state di nuovo adottate misure più severe”.

Tra i motivi della stretta di Natale c’è anche quello di tutelare l’avvio della campagna vaccinale: “Sarebbe davvero complicato iniziare la più grande campagna di vaccinazione di massa di sempre nel corso della terza ondata. Dobbiamo fare tutto il possibile per evitarla” ha aggiunto Arcuri.

Il Decreto Natale in sintesi

Il decreto Natale prevede che tutta Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, cioè 24-25-26-27-31 dicembre 2020, 1-3 e 5-6 gennaio dell’anno nuovo. In quei giorni si potrà uscire di casa solo per ragioni di lavoro, di necessità e di salute. A casa si potranno ricevere massimo 2 persone non conviventi, che potranno portare 2 figli purché sotto i 14 anni, dalle 5 alle 22, quando scatta il coprifuoco.

Saranno chiusi bar, ristoranti e centri estetici, mentre saranno aperti negozi di generi alimentari, supermercati, farmacie, tabacchini, lavanderie, parrucchieri. Le chiese saranno aperte fino alle 22.

Nel testo del dl Natale sono previsti ristori immediati per bar, ristoranti e mense: “È riconosciuto un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 455 milioni per l’anno 2020 e di 190 milioni per l’anno 2021” che sarà dato a chi ha già beneficiato dei fondi previsti dal decreto Rilancio.

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