Speranza replica alle Regioni: “Numeri drammatici, misure necessarie” | Provenzano: “Chi voleva l’autonomia ora chiede misure nazionali”

Il ministro della Salute riferisce alla Camera sul nuovo Dpcm. Conte: “Dobbiamo fermare il treno in corsa o saremo travolti”

6 Novembre 2020 13:02

Il ministro della Salute Roberto Speranza sta riferendo in questi minuti alla Camera dei deputati sui criteri di inserimento delle varie regioni italiane nelle tre fasce di rischio Covid, gialla, arancione e rossa.

In quest’ultima, la più critica, si trovano Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta, le regioni che presentano secondo l’ISS gli indici Rt di contagio più alti, almeno fino al 25 ottobre.

“I numeri, che rappresentano persone, continuano ogni giorno drammaticamente a crescere” spiega Speranza che sottolinea come il Dpcm abbia quale “principio prioritario la tutela della salute”.

Il ministro, di fronte ai dati dell’ultimo bollettino Covid, rivendica la scelta delle nuove restrizioni:  “Abbiamo fatto bene a accelerare con misure” perché “non c’è un’altra strada, la via della precauzione è via obbligata per arginare la pandemia”. Secondo Speranza: “Si possono avere idee diverse ma non capovolgiamo realtà: c’è stato pieno coinvolgimento Regioni”.

Fontana: bisognava controllare prima i dati

Piemonte, Lombardia e Calabria però non ci stanno. Questa mattina il governatore della Lombardia Attilio Fontana è tornato a contestare le misure, seppur con toni moderati, chiedendo perché non siano stati presi in considerazione i dati dell’ultima settimana, prima di chiudere: “Non ho detto che non volevo accettare la zona rossa, tutte le settimane si fanno valutazioni e io pretendevo che venisse fatta anche questa settimana. Poi se siamo in un momento drammatico, da zona rossa, è giusto che si stia in zona rossa”.

A Fontana, replica il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano: “Gli stessi governatori che vogliono l’autonomia ora invocano misure uguali su tutto il territorio per situazioni che sono diverse”.

Conte: fermare il treno in corsa o saremo travolti

Anche il premier Giuseppe Conte stamattina ha parlato dell’entrata in vigore delle nuove misure, dicendosi consapevole che oggi “non è una giornata felice, in particolare per molte aree del Paese ci sono cittadini costretti a un regime più restrittivo e penalizzante”, con “misure che limitano la circolazione, rischiano di deprimere tanti ristoratori, tanti operatori economici, pensiamo anche all’indotto”.

Però il governo ha dovuto adottare dei “riduttori di velocità” perché “abbiamo un treno che sta correndo e abbiamo già cercato di fermare”. Treno in corsa che se “non fermiamo rischia di travolgerci. Noi non stiamo dando schiaffi a nessuno” e “non c’è la deliberata volontà di penalizzare zone a scapito di altre” ribadisce il Conte, intervenuto al Food festival del Corriere della Sera.

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