Conte al Parlamento: “Ci saranno restrizioni in tutta Italia più interventi mirati su base territoriale”

Il discorso di Giuseppe Conte alla Camera lunedì 2 novembre 2020. Ci saranno restrizioni valide in tutta Italia e altre solo a livello locale.

2 Novembre 2020 12:50

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è presentato oggi alla Camera dei Deputati, poco dopo mezzogiorno, per confrontarsi con il Parlamento circa le prossime misure restrittive da adottare per affrontare la seconda ondata di Covid-19 che è in corso. In pratica ci saranno delle nuove restrizioni che varranno in tutta Italia, come il coprifuoco, la chiusura di musei e centri commerciali nel weekend, più altre che invece saranno stabilite a livello territoriale, sulla base di alcuni parametri di rischio epidemico che saranno costantemente monitorati. Saranno individuate tre aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio sulle quali si agirà con ordinanze del ministro della Salute. Tuttavia, una zona a rischio può passare da una fascia all’altra e di conseguenza veder cambiare le restrizioni a essa applicate. Infatti ci saranno continui monitoraggi con restrizioni e allentamenti.

Il Premier ha spiegato:

Già sabato la lettura del report di monitoraggio dell’ISS ha costretto a prefigurare un nuovo corpus di misure restrittive da adottare anche prima del 4 novembre, data che era stata fissata per le mie comunicazioni al Parlamento. Ho chiesto di parlare già oggi in Parlamento. Ascolterò con la massima attenzione le diverse posizioni che emergeranno dal dibattito e preannuncio la disponibilità ad accogliere osservazioni e rilievi che saranno contenute nelle risoluzioni. Ho prospettato ai leader delle forze di opposizioni la possibilità di costituire un tavolo di confronto con il governo per rappresentare più puntualmente istanze e proposte. Al momento questa proposta è stata rifiutata, se ci fossero ripensamenti posso confermare che la proposta dal governo rimane immutata e non sottende una confusione di ruoli né mira a una sovrapposizione di responsabilità. Il governo si assume tutta la responsabilità per le decisioni prese per mettere in sicurezza la nazione.

Poi ha aggiunto:

Il quadro epidemiologico appare critico e costringe ciascun Paese ad adottare misure sempre più restrittive per rispondere alla crescita della curva epidemiologica. L’Europa, in un quadro globale complesso e preoccupante, è una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Secondo il Centro Europeo per la Prevenzione e Controllo delle malattie la maggior parte dei Paesi ha registrato un aumento superiore ai 150 contagi per 100mila abitanti. Anche nel nostro Paese la situazione è in ulteriore peggioramento. I dati vengono raccolti e analizzati ogni giorno e poi due volte a settimana c’è una Cabina di regia tra ISS, Ministero della Salute e Regioni, che elaborano un report. Nelle ultime settimane la recrudescenza della pandemia ha prodotto un aumento dei contagi, ma sono la metà di Francia, Spagna, Regno Unito. In ogni caso, nel monitoraggio effettuato nella settimana dal 19 ottobre, i casi sono raddoppiati.

Il Premier ha fatto notare che “rispetto alla prima ondata, in cui la metà dei contagiati era in ospedale, ora il 94% si cura in casa”. Poi Conte ha fatto un altro po’ di numeri su posti letti e distribuzione di mascherine a scuola.

In seguito ha inoltre aggiunto:

In questo momento non stiamo subendo una insostenibile pressione nei reparti di terapia intensiva, piuttosto registriamo un affollamento in altri reparti, in particolare in quelle di terapia sub-intensiva. La settimana scorsa è stato sottoscritto un accordo stralcio con medici di base e pediatri che possono fare i tamponi e curare i pazienti a domicilio, per alleggerire il carico di lavoro nei pronto soccorso. Il commissario Arcuri ha acquistato dieci milioni di test rapidi. Le regioni potranno somministrare fino a 100mila test rapidi al giorno. Sarà possibile far crescere ulteriormente la capacità di screening della popolazione italiana. Oggi siamo sui 200mila al giorno, ma salirà fino a 350mila test al giorno.

Conte ha a anche detto che “in caso di scenario particolarmente avverso potremo disporre del personale medico militare, grazie all’accordo con il ministero della Difesa”. Infine Conte ha spiegato che, sulla base dell’ultimo report della Cabina di Regia, è necessario intervenire modulando la strategia in base alla gravità della situazione nei diversi territori, quindi ha detto:

Riteniamo necessario adottare una misura che contempli nuovi interventi restrittivi sulla base del rischio concretamente rilevato sui territori. Sulla base di criteri scientifici oggettivi sarà necessario adottare un regime differenziato sui territori.

Conte ha ricordato che durante la prima ondata è stato indetto un lockdown generalizzato, ma questa volta si agirà diversamente sulla base di 21 criteri scientifici. Si agirà in modo più mirato. Ha detto dunque che ci saranno restrizioni e allentamenti in base all’andamento di questi parametri come numero di casi sintomatici notificati per mese, numero di RSA che hanno almeno una criticità a settimana, percentuale di tamponi positivi, indice di replicabili ecc.

Il nuovo DPCM individuerà tre aree di rischio e si interverrà con ordinanze del ministero della Salute. Ci potranno essere dei passaggi da un’area a un’altra a seconda dell’andamento dei parametri. Ci saranno però anche delle misure generalizzate come per esempio il limite del 50% della capienza dei mezzi pubblici e ci saranno anche limiti alla circolazione tra le regioni e un coprifuoco in tarda serata, sempre con le eccezioni per lavoro, salute, necessità.

E ha aggiunto a proposito degli aiuti:

Il governo non intende arretrare di un millimetro sul garantire la più ampia protezione possibile a lavoratori, imprese e famiglie. Ci sarà tutto il sostegno necessario per tutto il tempo che sarà necessario. È con questo spirito che abbiamo varato il decreto legge Ristori e che abbiamo deciso di estendere il blocco dei licenziamenti, garantendo che la Cassa integrazione Covid sia gratuita per i lavoratori interessati dalle misure restrittive.

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