Variante virus, Pfizer e Moderna testano il vaccino. Galli: “In Italia da settembre, blocco voli inutile ora”

Secondo l’infettivologo dell’ospedale Sacco: “Bloccare i voli dalla Gran Bretagna ora è come chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”

22 Dicembre 2020 11:03

Pfizer/Biontech e Moderna si apprestano a testare i loro vaccini anti Covid sulla nuova variante di coronavirus, quella inglese, sequenziata come hanno spiegato le autorità sanitarie del Regno Unito per la prima volta a settembre.

Le aziende si dicono fiduciose in un esito positivo dei test, spiegando che il coronavirus è già mutato in passato. Pfizer e Moderna hanno infatti già riscontrato che i loro vaccini sono efficaci contro le altre varianti del Covid.

“Non sappiamo al momento se il nostro vaccino è anche in grado di fornire protezione contro questa nuova variante” ma visto che le proteine ​​sulla variante sono al 99% le stesse dei ceppi prevalenti, Biontech ha “fiducia” nell’immutata efficacia del siero: “La probabilità che il nostro vaccino funzioni è relativamente alta”.

Ricciardi contro il silenzio inglese

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ieri ha puntato il dito contro Londra, accusando le autorità sanitarie e Downing Street di aver taciuto a lungo la scoperta della variante domestica del virus. Un’accusa che fa venire in mente quella rivolta da tutto il mondo a Pechino all’inizio della pandemia. Secondo Ricciardi dopo Natale serviranno almeno due mesi di lockdown in Italia.

Galli: stalla chiusa a buoi scappati, ma vaccino efficace

In proposito alla variante inglese del Covid, Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, in una intervista a Il Domani dice: “Bloccare i voli dalla Gran Bretagna è una decisione che mi lascia perplesso. È come chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”.

Secondo l’esperto la variante “circola già da settembre in tutta Europa” ma la sua alta contagiosità “non deve farci cadere nella depressione, anche perché ci sono buone probabilità che la profilassi in arrivo proteggerà anche contro il ceppo inglese”.

Anche per Galli l’efficacia dei vaccini non sarebbe inficiata: “Alcuni dati preliminari fanno ipotizzare che la variante inglese non sia più pericolosa e letale, ma che si diffonda più rapidamente. Questo preoccupa per la tenuta dei sistemi sanitari, ma la capacità del nostro corpo di rispondere all’infezione dovrebbe invece essere la stessa rispetto a quella provocata dal ‘vecchio’ coronavirus. Non sappiamo ancora se questa trasformazione sia davvero influente ai fini della efficacia dei vaccini scoperti finora, che, probabilmente, funzioneranno anche contro la variante britannica”.

“È la prima volta – aggiunge il primario – che l’uomo inventa un vaccino per un coronavirus che ha fatto un salto di specie sull’uomo . Credo che le case farmaceutiche potranno adeguare le loro piattaforme al nuovo ceppo. Quelle già utilizzate per la ricerca e la produzione pensata per la variante che conosciamo già. Si perderebbe qualche mese. Speriamo non sia necessario”.

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