Accordo sul bilancio Ue tra Germania, Polonia e Ungheria: verso sblocco Recovery fund

La Germania ha trovato un compromesso con Polonia e Ungheria per sbloccare il bilancio Ue e il Recovery Fund, dopo la minaccia di veto dei due paesi

9 Dicembre 2020 15:12

La Germania, presidente di turno dell’Unione europea, ha trovato un compromesso con Polonia e Ungheria per sbloccare il Recovery fund e il bilancio Ue, entrambi in stand-by per la minaccia di veto posta proprio da Varsavia e Budapest a causa del dossier aperto da Bruxelles sullo stato di diritto nei due paesi dell’est Europa.

A spiegare la svolta è l’agenzia Bloomblerg che cita le parole del vice premier polacco Jaroslaw Gowin: “Per ora abbiamo un accordo nel triangolo tra Varsavia, Budapest e Berlino. Credo che l’intesa possa includere le altre 24 capitali europee rimanenti” entro la fine del Consiglio europeo, cioè venerdì.

Il vice primo ministro polacco è stato il più fervente sostenitore in patria dell’abbandono della minaccia di veto da parte della Polonia. La notizia per ora non è stata direttamente confermata né da Angela Merkel né dai premier di Polonia e Ungheria. “Aspettiamo una conferma definitiva” si è limitata a dire una fonte diplomatica tedesca.

Secondo Gowin “le ragioni di una posizione diversa di polacchi e ungheresi rispetto agli altri Stati Ue sono praticamente scomparse” ma davanti ai giornalisti a Bruxelles, il vice premier polacco si è rifiutato di entrare nei dettagli dell’accordo, aggiungendo solo che l’intesa mantiene “la Polonia sovrana e l’Ue unita”.

Anche se una prima conferma alle parole di Gowin sembra arrivare direttamente dal consiglio dei ministri polacco: “L’accordo è possibile a condizione che saranno soddisfatte le aspettative polacche. L’intenzione del governo polacco è quella di arrivare a un compromesso” ha detto poco fa il ministro per i rapporti con l’Unione europea di Varsavia, Szymanski. “La presidenza tedesca ha dato ragione all’esecutivo polacco e ha modificato il contenuto del provvedimento” relativo al meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto, ha aggiunto Szymanski. Ma per ora non trapela nessun altro dettaglio.

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