Vaccino Covid, Conte: “Prime dosi a dicembre, ma solo in primavera si potrà contenere la pandemia”

Giuseppe Conte, nel libro di Bruno Vespa, parla del vaccino contro il coronavirus che causa la Covid-19 e spiega quando sarà disponibile.

20 Ottobre 2020 13:10

Il Premier Giuseppe Conte ha parlato di vaccini contro il coronavirus che causa la Covid-19 in occasione del nuovo libro di Bruno Vespa in uscita a fine ottobre. Il Presidente del Consiglio ha spiegato che le prime dosi potrebbero arrivare già a inizio dicembre, ma solo in primavera si potrebbe cominciare a contenere davvero la pandemia.

Conte, infatti ha detto a Vespa:

Se le ultime fasi di preparazione, il cosiddetto ‘rolling value’, del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre.

Poi ha sottolineato:

Già all’inizio avremo i primi due o tre milioni di dosi di vaccino. Altri milioni ci arriveranno subito dopo. La Commissione europea ha commissionato ad Astrazeneca e ad altre società alcune centinaia di milioni di dosi. Penso che per contenere completamente la pandemia dovremo aspettare comunque la prossima primavera.

Conte poi ha parlato anche del Mes dicendo di non aver mai escluso l’accesso, ma di fatto ammettendo di temporeggiare perché finora nessun altro lo ha preso e teme che questo possa creare uno stigma intorno al primo Paese che vi ricorre:

Queste decisioni politiche si prendono al tavolo di maggioranza dopo un confronto approfondito. Io ho dato soltanto un contributo per deideologizzare questo tema. I soldi necessari alla sanità possiamo trovarli anche diversamente. Il Mes è un debito. Se ne avremo bisogno, vuol dire che aumenteremo il deficit. Non ho una mia valutazione. Oggettivamente prendo atto che il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha detto che, visto che nessuno prende il Mes, ci sarebbe uno stigma per chi lo chiede. Io non so quantificare questo stigma. Non posso prevedere le reazioni dei mercati finanziari.

E ha detto che se l’Italia fosse l’unica a prendere i soldi del Mes probabilmente scatterebbe un segnale di attenzione nei confronti del nostro Paese.

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