Spostamenti a Natale, De Luca: “Atto di idiozia e irresponsabilità”. Perché stiamo perdendo tempo?

Perchè stiamo perdendo tempo prezioso nell’annunciare i nuovi limiti agli spostamenti di Natale? De Luca va all’attacco del governo.

17 Dicembre 2020 12:13

L’attesa sulle nuove misure restrittive in occasione del Natale e degli spostamenti tanto desiderati si sta prolungando ormai da giorni e col passare delle ore la situazione sfiora sempre di più il ridicolo.

Dopo dieci mesi di pandemia sappiamo benissimo che il modo più rapido per contenere la diffusione del virus è un lockdown duro. Lo abbiamo visto con la prima ondata e abbiamo visto come misure meno restrittive abbiano un’efficacia più diluita nel tempo. Un compromesso che si è disposti ad accettare per non condannare il Paese ad un baratro da cui sarebbe impossibile riprendersi in tempi brevi.

Ora, però, al netto di quello che sostiene il governatore della Liguria Giovanni Toti, contrario ad ulteriori limitazioni per i cittadini in occasione delle festività natalizie e negli inevitabili spostamenti per gli attesi ricongiungimenti familiari, i dati continuano a dirci che siamo tutt’altro che fuori dall’emergenza – solo ieri in Italia sono stati accertati altri 17.572 nuovi positivi al COVID e oltre 26mila persone risultavano ricoverate con sintomi dell’infezione – e permettere un ritorno ad una semi-normalità solo perché il Natale è sacro e non si possono tenere separate le famiglie è un discorso folle.

Ci ricordiamo cosa è successo solo pochi mesi fa?

All’inizio di ottobre, con una media di 2.500 nuovi casi al giorno, stavamo già correndo ai primi ripari rendendo obbligatorio l’uso della mascherina e invitando i cittadini alla massima cautela. Nella seconda metà di ottobre, con una media giornaliera di 10/15mila nuovi contagi, stavamo organizzando il piano per le nuove chiusure, iniziando in modo graduale fino ad arrivare alle vere e proprie zone rosse che sono diventate arancioni solo una manciata di giorni fa in gran parte del Paese.

Oggi, ormai da giorni e con tamponi sensibilmente calati rispetto a poche settimane fa, restiamo ancora sui 15mila/18mila nuovi contagi al giorno e il governo di Giuseppe Conte sta perdendo tempo prezioso. Di fronte ad una situazione del genere, con un via libera agli spostamenti tra le Regioni e la corsa agli acquisti di Natale che abbiamo ben visto lo scorso fine settimana e che si ripeterà anche il prossimo weekend, prendersi qualche giorno di tempo per arrivare ad una decisione che è sotto agli occhi di tutti è da irresponsabili.

Col passare delle ore il fronte di chi chiede e pretende una stretta durissima in vista del Natale è in crescita. A guidare il fronte – e ad annunciare provvedimenti regionali in assenza di un pugno duro da parte del governo – c’è il governatore del Veneto Luca Zaia, che punta ad una chiusura totale almeno fino all’Epifania.

Spostamenti a Natale, De Luca: “Atto di idiozia e irresponsabilità”

Oggi anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha deciso di alzare la voce nel suo solito modo plateale. Se i modi di De Luca possono essere discutibili, il contenuto delle nuove dichiarazioni non può che essere condivisibile in pieno. Perché si sta perdendo del tempo prezioso quando la soluzione è chiara ormai da giorni?

Mi è capitato di ascoltare qualche dichiarazione di esponenti di Governo secondo cui dobbiamo consentire alle persone anziane di andare in famiglia nei 2-3 giorni di feste. Questo non è un atto di generosità, è un atto di idiozia e di irresponsabilità.

De Luca parla chiaro e mette in guardia dalle inevitabili conseguenze che un Natale in compagnia porterà:

Se facciamo venire nelle feste i nostri anziani nella gran parte dei casi li condanniamo alle terapie intensive a gennaio. Gli atti di amore consistono oggi nel tenerli tranquilli a casa e nel non portarli nelle feste e nei cenoni, che in questo caso non sono atti di amore o generosità, ma di irreponsabilità verso i nostri anziani e i nostri cari. Abbiamo detto che quest’anno non ci sarà né Natale né Capodanno, se vogliamo essere seri e se non vogliamo, per 2 o 3 giorni di rilassamento, piangere lacrime amare a gennaio.

Come può, dopo dieci mesi di pandemia e dopo una seconda ondata più brutale della prima, non essere chiaro che senza un enorme sacrificio ci troveremo in una situazione ancora più grave tra una manciata di settimane? È giunto il momento che qualcuno si prenda delle responsabilità, anche se questo rischia di provocare il malcontento e le rivolte dei cittadini.

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