Speranza: “Le misure funzionano, vediamo una luce in fondo al tunnel”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ottimista dopo gli ultimi dati sulla curva dei contagi, poi anticipa qualcosa sui vaccini

20 Novembre 2020 12:43

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è intervenuto stamane all’incontro “Unione europea alla sfida del Covid 19”. Il ministro ha confermato quanto dichiarato nei giorni scorsi da alcuni componenti del comitato tecnico-scientifico, ovvero che l’indice di contagio sia in calo e che ci sia un timido miglioramento della curva dei contagi. Il merito, sottolinea Speranza, è delle misure restrittive disposte dal governo, ritenute “l’unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio e metterlo sotto controllo”. “È evidente – aggiunge a proposito – che provocano sacrifici sul piano economico e culturale, ma come mostrano i numeri preliminari degli ultimi giorni nel nostro Paese, dimostrano di funzionare. Abbiamo, nell’ultima settimana, un livello di Rt, o indice di diffusione del contagio, sceso rispetto a settimana precedente e oggi verranno presentati nuovi dati”.

Dopo essere stato costretto a sospendere l’uscita del suo libro “Perché guariremo”, stavolta il ministro si dice davvero convinto di “veder una luce in fondo a questo tunnel”, anche grazie ai vaccini che saranno a disposizione a partire dall’anno nuovo. “I dati che iniziamo a ricevere da numerose realtà che hanno fatto ricerca in questi mesi, e stanno già implementando una produzione significativa, ci lasciano ben sperare”, insiste il ministro della Salute. Ovviamente, all’inizio le dosi non saranno tantissime, si parla di 3,4 milioni che saranno somministrate a 1,7 milioni di persone (per via del richiamo), ragion per cui occorre avere pazienza in questa fase.

Speranza: “Vaccini? Priorità a sanitari e categorie fragili”

“Voglio avere un approccio prudente: passaggi formali dovranno compiersi. Noi abbiamo agenzie istituzionali, sul piano nazionale ed europeo, che dovranno seguire con la massima cautela le procedure. Sia per i vaccini sia per le cure – evidenzia ancora il ministro Speranza – Ma i dati che leggiamo nelle ultime settimane ci lasciano ben sperare. Se, come tutti auspichiamo, i processi di validazione dovessero essere conclusi nelle prossime settimane, credo che potremo essere nelle condizioni già nella prima fase del 2021 di avere le prime dosi di vaccino e di poterle distribuire alla popolazione”. Le modalità e le priorità di distribuzione, ha aggiunto, sono in via di definizione.

Secondo indiscrezioni riferite dalla trasmissione televisiva Porta a Porta nei giorni scorsi, la priorità la avranno i sanitari e i militari, ragion per cui per la popolazione civile dovrebbero esserci inizialmente ben poche dosi a disposizione. Speranza conferma questa eventualità: “Dal mio punto di vista in questo quadro i primi soggetti beneficiari saranno coloro che negli ospedali, nei presidi sanitari, ogni giorno sono in prima linea: il nostro personale sanitario. E poi naturalmente tutte le categorie più fragili: dalle Rsa, agli anziani, a tutte le persone con fragilità”.

Vaccini e misure restrittive andranno comunque avanti di pari passo, con differenziazioni localizzate con l’obiettivo di evitare un nuovo lockdown nazionale. “L’Italia sta provando a mettere sotto controllo la curva non con un lockdown generalizzato, universale e uguale in tutti i territori, ma con un meccanismo che prova ad adattare le misure per tempi limitati al quadro epidemiologico di ciascun territorio. Vedremo nei prossimi giorni – afferma ancora il ministro della Salute – se, come auspichiamo, questo metodo ci offrirà una piegatura ulteriore della curva”.

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