Speranza: “Le misure funzionano, vediamo una luce in fondo al tunnel”
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ottimista dopo gli ultimi dati sulla curva dei contagi, poi anticipa qualcosa sui vaccini
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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è intervenuto stamane all’incontro “Unione europea alla sfida del Covid 19”. Il ministro ha confermato quanto dichiarato nei giorni scorsi da alcuni componenti del comitato tecnico-scientifico, ovvero che l’indice di contagio sia in calo e che ci sia un timido miglioramento della curva dei contagi. Il merito, sottolinea Speranza, è delle misure restrittive disposte dal governo, ritenute “l’unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio e metterlo sotto controllo”. “È evidente – aggiunge a proposito – che provocano sacrifici sul piano economico e culturale, ma come mostrano i numeri preliminari degli ultimi giorni nel nostro Paese, dimostrano di funzionare. Abbiamo, nell’ultima settimana, un livello di Rt, o indice di diffusione del contagio, sceso rispetto a settimana precedente e oggi verranno presentati nuovi dati”.
Dopo essere stato costretto a sospendere l’uscita del suo libro “Perché guariremo”, stavolta il ministro si dice davvero convinto di “veder una luce in fondo a questo tunnel”, anche grazie ai vaccini che saranno a disposizione a partire dall’anno nuovo. “I dati che iniziamo a ricevere da numerose realtà che hanno fatto ricerca in questi mesi, e stanno già implementando una produzione significativa, ci lasciano ben sperare”, insiste il ministro della Salute. Ovviamente, all’inizio le dosi non saranno tantissime, si parla di 3,4 milioni che saranno somministrate a 1,7 milioni di persone (per via del richiamo), ragion per cui occorre avere pazienza in questa fase.
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Speranza: “Vaccini? Priorità a sanitari e categorie fragili”
“Voglio avere un approccio prudente: passaggi formali dovranno compiersi. Noi abbiamo agenzie istituzionali, sul piano nazionale ed europeo, che dovranno seguire con la massima cautela le procedure. Sia per i vaccini sia per le cure – evidenzia ancora il ministro Speranza – Ma i dati che leggiamo nelle ultime settimane ci lasciano ben sperare. Se, come tutti auspichiamo, i processi di validazione dovessero essere conclusi nelle prossime settimane, credo che potremo essere nelle condizioni già nella prima fase del 2021 di avere le prime dosi di vaccino e di poterle distribuire alla popolazione”. Le modalità e le priorità di distribuzione, ha aggiunto, sono in via di definizione.
Secondo indiscrezioni riferite dalla trasmissione televisiva Porta a Porta nei giorni scorsi, la priorità la avranno i sanitari e i militari, ragion per cui per la popolazione civile dovrebbero esserci inizialmente ben poche dosi a disposizione. Speranza conferma questa eventualità: “Dal mio punto di vista in questo quadro i primi soggetti beneficiari saranno coloro che negli ospedali, nei presidi sanitari, ogni giorno sono in prima linea: il nostro personale sanitario. E poi naturalmente tutte le categorie più fragili: dalle Rsa, agli anziani, a tutte le persone con fragilità”.
Vaccini e misure restrittive andranno comunque avanti di pari passo, con differenziazioni localizzate con l’obiettivo di evitare un nuovo lockdown nazionale. “L’Italia sta provando a mettere sotto controllo la curva non con un lockdown generalizzato, universale e uguale in tutti i territori, ma con un meccanismo che prova ad adattare le misure per tempi limitati al quadro epidemiologico di ciascun territorio. Vedremo nei prossimi giorni – afferma ancora il ministro della Salute – se, come auspichiamo, questo metodo ci offrirà una piegatura ulteriore della curva”.