Italia in ritardo sui vaccini? Sileri: “Non si può ancora dire”. Lombardia troppo lenta, ma Gallera…

L’Italia sembra in ritardo nella somministrazione dei vaccini, ma ci sono differenze tra regioni. Bellanova attacca, Sileri difende…

3 Gennaio 2021 20:18

L’ultimo dato sulle vaccinazioni effettuate in Italia, nel momento in cui scriviamo (19 di sera), è ancora quello delle ore 13:05 di oggi, domenica 3 gennaio 2020 e riporta un totale di 84.730 vaccinazioni, 50.643 fatte a donne, 34.087 a uomini, ma quello che è evidente è la differenza abissale tra le regioni.

Se facciamo un paragone tra regioni di piccole dimensioni, vediamo per esempio che la Basilicata ha ricevuto 4.980 dosi e ne ha somministrate 1.153, con una percentuale di somministrazioni su dosi consegnate del 23,2%, invece il Molise ne ha ricevute 2.975 e ne ha somministrate solo 50, con una percentuale dunque dell’1,7%, mentre la Valle D’Aosta, delle 995 dosi ottenute finora ne ha somministrate 44 (4,4%) e l’umbria su 4.960 ne ha iniettate 980 (19,8%).

Se poi andiamo a considerare le regioni di grandi dimensioni, vediamo che la più virtuosa è il Lazio, che delle 45.805 dosi ottenute ne ha somministrate 17.374, quindi il 37,9%, invece la Lombardia, che ne ha avute ben 80.595, ne ha iniettate solo 2.416, ossia il 3,0%, una percentuale bassissima se consideriamo che cosa ha passato questa regione nell’ultimo anno.

Vaccini in Italia in ritardo

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, per spiegare questo clamoroso ritardo, ha detto che è colpa del fatto che i medici sono in ferie, ma ha anche detto di non avere alcuna intenzione di richiamarli in servizio:

Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate, non li faccio rientrare in servizio per un vaccino.

La Lega, partito del Presidente Attilio Fontana, ha subito preso le distanze dalle dichiarazioni di Gallera (che è di Forza Italia) e in una nota ha scritto:

Le dichiarazioni dell’assessore non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Non possono comunque essere strumentalizzate dal governo Conte per accusare la Lombardia di ritardi nella campagna vaccinale.

Nel frattempo Gianluigi Spata, presidente della Federazione regionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri della Lombardia, ha spiegato:

Io temo che al di là delle ferie manchi il personale. Bisogna assolutamente reclutare medici e infermieri per poter partire in maniera decisa con questa campagna, che non può permettersi ritardi se si vuole tenere il passo non tanto con le altre Regioni ma anche con l’obiettivo di vaccinare quasi tutta la popolazione entro la fine dell’anno.

Gallera poi ha detto che da domani saranno somministrate 10mila dosi al giorno, appuntiamocelo e aspettiamolo al varco nei prossimi giorni.

Ma se all’interno del governo della Regione Lombardia si litiga per le dichiarazioni di Gallera, nel governo nazionale le cose non vanno meglio…

Sileri: “Non possiamo ancora dire di essere in ritardo”. Bellanova: “Piano vaccinale insufficiente”

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri oggi è stato ospite da Domenica In e, intervistato da Mara Venier, quando gli è stato chiesto se l’Italia è in ritardo nella somministrazione dei vaccini, ha risposto:

Non credo che siamo in ritardo. O meglio, non lo dico oggi. Prima di dire che siamo partiti male aspetterei almeno una settimana, dopo l’Epifania andiamo a vedere i dati. L’ideale è consumare tutte le dosi che ci arrivano ogni settimana.

Poi ha spiegato:

Il vaccino arriverà, ci saranno dosi scaglionate. Quando i vaccini saranno tutti approvati, le dosi saranno anche superiori alle esigenze della popolazione italiana. Verosimilmente, nel corso del primo semestre del 2021 progressivamente tutti i vaccini saranno disponibili. Fin da subito vanno protetti operatori sanitari e anziani, poi la vaccinazione procederà con il resto della popolazione.

Nel frattempo un altro membro del governo, la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, era in riunione con i capi delegazione e, secondo quanto riportate da fonti di Italia Viva, ha attaccato i suoi colleghi di governo dicendo:

Ancora una volta di più oggi verifichiamo l’insufficienza del sistema sanitario, sancita dalla necessità di far scattare le Regioni arancioni o rosse con soglie di Rt più basse di quanto indicato in precedenza per evitare ulteriori criticità. E si verifica l’insufficienza e la poca chiarezza sul Piano vaccinale. Se si vuole uscire da questo stallo dando un messaggio chiaro ai cittadini c’è un solo modo: continuare con un puntuale tracciamento e far chiarezza sul piano vaccinale. Il solo messaggio ‘restate in casa’ è evidente che psicologicamente ed economicamente ai cittadini non basta più. A fronte di un sacrificio che chiediamo alle persone, dobbiamo dare certezze. E io, per i dati che leggo, ancora ne vedo poche.

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