Coronavirus, in Italia indice di letalità del 3,8%. Bassetti: “È un problema di conteggio”

L’infettivologo Matteo Bassetti spiega che in Italia sono stati contati male i morti per Covid: di conseguenza l’indice di letalità è errato.

19 Novembre 2020 16:01

Quello della distinzione tra persone ricoverate per il Covid o per altre malattie ma che sono anche positive al Covid comincia a diventare grave nel momento in cui va a incidere nell’indice di letalità, che vede l’Italia al terzo posto nel mondo perché ha un indice del 3,8%, superata solo dal Messico con il 9,8% e dall’Iran con il 3,4%.

Diversi infettivologi avevano lanciato l’allarme specificando che in ospedale ci sono molte persone che vengono ricoverate per motivi che nulla hanno a che fare con il Covid, ma, poiché il protocollo prevede che vengano sottoposti a tampone, se il tampone risulta positivo vengono conteggiati come malati di Covid e, in caso di decessi, come morti per Covid, non specificando più se morti a causa del Covid o “con il Covid”, ma deceduti per altri motivi.

Oggi a “L’aria che tira” su La7 è intervenuto Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, Presidente della Società Italiana di Terapia Antinfettiva (SITA), Membro del comitato esecutivo del Piano Nazionale per lotta alla Resistenza-Antimicrobica (PNCAR) del Ministero della Salute.

Bassetti, abbastanza infervorato, ha spiegato che in Italia ci sono gravi problemi di conteggio:

Per quanto riguarda la mortalità, anche lì abbiamo sbagliato, cioè noi abbiamo contato in maniera diversa rispetto a come ha contato il resto d’Europa. Vogliamo dirlo questo o non vogliamo dirlo? Vogliamo continuare nell’errore? Quando abbiamo cambiato la metodologia di conteggio dei decessi, noi stiamo drammaticamente decrescendo come letalità, ma abbiamo un peccato originale che riguarda marzo-aprile, quando chiunque arrivasse in ospedale con un tampone positivo, anche chi aveva un infarto veniva qualificato come morto per Covid.

Poi ha concluso dicendo che la conseguenza del conteggio sbagliato tra marzo e aprile è che l’indice di letalità è falsato:

Allora se oggi, a distanza di nove mesi, non sappiamo guardare indietro e ammettere un errore, continueremo a essere considerati i peggiori d’Europa. A me, come medico, non piace questa cosa che noi abbiamo una letalità che è tre volte quella degli altri, perché siamo noi quasi che abbiamo insegnato come fare ai tedeschi o ai francesi, eppure ci troviamo ad avere una mortalità più alta di quella dell’India. Ora io dico: va bene, è evidente che c’è un problema, secondo me soprattutto di conteggio, perché qualcuno ha detto: ‘Ma in Italia ci sono persone più anziane’. Certamente che ci sono persone più anziane, però è anche un problema di conteggio.

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