Campania: De Luca chiude le scuole fino al 30 ottobre | Azzolina: “Inopportuno”

Scuole primarie e secondarie chiuse in Campania dal 16 al 30 ottobre: è una delle nuove misure anti-Covid della Regione, la ministra Azzolina furiosa

15 Ottobre 2020 20:44

Vincenzo De Luca chiude le scuole primarie e secondarie della Campania dal 16 al 30 ottobre. Da domani, dunque, niente lezioni in presenza, ma solo didattica a distanza, come prevede la nuova ordinanza della Regione per contenere i contagi da Covid-19. Nella stessa ordinanza si legge che sono sospese “le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno”. Insomma, atenei aperti solo per le matricole, ma non è tutto.

Campania: vietate feste con estranei al nucleo familiare

De Luca ha deciso contestualmente di vietare le feste, anche quelle conseguenti a cerimonie religiose e civili, sia in luoghi pubblici sia in luoghi privati, al chiuso e all’aperto, con invitati estranei ai componenti del nucleo familiare. Chiusi anche i circoli ricreativi e ludici, mentre agli Enti ed Uffici competenti viene chiesto di differenziare gli orari di servizio giornaliero in modo da ridurre il personale presente.

Ristoranti: niente asporto dopo le ore 21

Quanto alla ristorazione, viene fatto di vieto di vendita da asporto dalle ore 21:00 in poi, mentre il delivery è consentito senza limiti di fasce orarie. Le misure si aggiungono ovviamente a quelle del Dpcm e all’obbligo di uso delle mascherine al chiuso e all’aperto, previsto già dalla precedente ordinanza dello stesso De Luca.

Azzolina: “Scuole chiusa, scelta sbagliata e inopportuna”

La decisione del governatore De Luca di chiudere le scuole primarie e secondarie fino a fine ottobre non è piaciuta per nulla alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. La ministra definisce quella del presidente della Campania una scelta “profondamente sbagliata e anche inopportuna. Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania – aggiunge – lo 0,75% degli studenti è risultato positivo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0,80. Se c’è crescita di contagi non è di certo colpa della scuola”.

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