Aumenti stipendio Tridico e Blangiardo: Salvini dovrebbe dare spiegazioni

Salvini chiede le dimissioni di Tridico per l’aumento di stipendio (promosso dal suo governo), ma il fido Blangiardo guadagna molto di più

27 Settembre 2020 12:02

Il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, e quello dell’INAIL, Franco Bettoni, hanno ottenuto un aumento di stipendio, con il compenso annuo che sale così a 150mila euro. Tra i più agguerriti sulla vicenda c’è da ieri Matteo Salvini, leader della Lega, che anziché chiedere le dimissioni, dovrebbe dare delle spiegazioni. Tridico ha sì ottenuto un aumento di stipendio in un periodo particolarmente delicato per il Paese e il mondo intero, ma non è stata una decisione presa dal diretto interessato. L’intenzione era già stata manifestata dal primo governo Conte, sì, quello in cui era ministro dell’Interno Matteo Salvini, anche se la cosa si è concretizzata solo adesso.

L’aumento di stipendio dei presidenti di INPS e INAIl, oltre che per gli altri vertici dei due istituti, era infatti un progetto della maggioranza Lega-M5S, promosso dall’allora Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, vicepremier proprio assieme a Salvini, e che si è concretizzato solo ora con il decreto interministeriale firmato dal Ministro dell’Economia e da quello del Lavoro. Nel 2019, quando Tridico viene nominato presidente Inps il 22 maggio, riporta il Corriere della Sera “dovette dividere l’emolumento di 103mila euro con il vicepresidente (transitoriamente Adriano Morrone), figura reintrodotta su richiesta del leader della Lega, Matteo Salvini, allora al governo, col preciso scopo di marcare stretto il presidente grillino, già allora guardato con diffidenza dal Carroccio. Così circa 62 mila euro furono attribuiti a Tridico e il resto al vice”. Da lì a meno di un mese, però, Di Maio avvierà l’iter per l’aumento dei compensi, che ha trovato ora promozione definitiva con l’altra ministra pentastellata Nunzia Catalfo. Possibile che quando era al governo, Salvini non si sia accorto che il collega aveva avviato l’iter?

Salvini si indigna, ma dovrebbe dare spiegazioni

“Inps, non ho parole. Invece di aumentarsi lo stipendio, prima paghi la cassa integrazione alle centinaia di migliaia di lavoratori che la aspettano da mesi, poi chieda scusa e si dimetta”, sbotta il leader del Carroccio sui suoi canali social. Eppure c’è qualcos’altro di cui dovrebbe rispondere: lo stipendio di Gian Carlo Blangiardo, presidente ISTAT in quota Lega che guadagna attualmente molto più di Tridico con uno stipendio annuo di 240mila euro.

E non è tutto, perché da quando il fido salviniano è alla guida dell’istituto di statistica, sono aumentati tutti i costi della gestione. Il 2 ottobre del 2019, infatti, il Consiglio dell’ISTAT ha deliberato una nuova organizzazione che aumenta anche gli stipendi dei futuri direttori, come fa notare la FLC CGIL. Secondo i calcoli del sindacato, quella che è stata fatta passare come una “modernizzazione” dell’Istituto, aumenta le posizioni dirigenziali “ai livelli massimi consentiti dalla normativa, ma anche di adeguare le retribuzioni dei direttori, in coincidenza con il rinnovo contrattuale della dirigenza di quest’estate”. Alla fine, la spesa annuale aggiuntiva per l’ISTAT è di circa 472mila euro “dei quali solo 88mila giustificati dal rinnovo del CCNL: risorse direttamente sottratte a nuove assunzioni di personale, e alla valorizzazione e al benessere degli attuali lavoratori”. “Evidentemente il principio del contenimento della spesa pubblica, che ha portato proprio in questi giorni perfino al taglio del numero dei parlamentari, non vale per la dirigenza dell’Istituto Nazionale di Statistica – insiste nella nota il sindacato – Ci chiediamo che ne pensano i revisori e gli “organi di vigilanza”, normalmente attentissimi ai livelli stipendiali, alle indennità e alle progressioni economiche del personale non dirigenziale”.

Insomma, la domanda sorge spontanea: perché, caro Salvini, le si indigna solo a targhe alterne?

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