USA 2020, Trump non concederà la vittoria a Biden. Cosa significa?

Donald Trump non ha nessuna intenzione di concedere la vittoria allo sfidante Joe Biden, ma in caso di sconfitta sarà obbligato a lasciare la Casa Bianca.

6 Novembre 2020 18:06

La corsa alla Casa Bianca è ormai in dirittura d’arrivo e il candidato democratico Joe Biden sta già pregustando la vittoria, ma il presidente uscente Donald Trump non ha nessuna intenzione di lasciare pacificamente la Casa Bianca e la carica che ha ricoperto negli ultimi 4 anni, certo delle numerose inchieste nei suoi confronti che prenderanno il via non appena scadrà l’immunità di cui gode in qualità di Presidente degli Stati Uniti d’America.

Trump sta facendo il possibile per interrompere il conteggio dei voti giunti via posta, è persino arrivato ad una sorta di chiamata alle armi tra i suoi sostenitori più fedeli che hanno preso d’assalto i seggi nel tentativo di bloccare le operazioni di spoglio. Alla fine sarà costretto a farsi da parte, ma una cosa è certa: Trump non concederà la vittoria a Biden.

Cosa significa concedere la vittoria?

In politica è usanza – ma non obbligo – che il candidato uscito sconfitto da una tornata elettorale “conceda” la vittoria al suo avversario. Un gesto simbolico privato, generalmente una telefonata con cui il candidato sconfitto si congratula col vincitore, riconosce la sconfitta e di fatto assicura una transizione pacifica.

La tradizione negli Stati Uniti è iniziata durante le presidenziali del 1896, quando il candidato sconfitto William Jennings Bryan inviò un telegramma di congratulazioni al suo avversario William McKinley, che da lì a poche settimane sarebbe diventato il 25esimo Presidente degli Stati Uniti d’America.

È un gesto di cortesia, una tradizione che si è ripetuta fino ad oggi. Quattro anni fa fu Hillary Clinton a concedere la vittoria a Donald Trump quasi sei giorni dopo le elezioni. Clinton non lo vede in privato, ma con un discorso pubblico tenuto in un hotel di New York.

La concessione della vittoria all’avversario arriva generalmente quando la vittoria è ormai chiara, che sia subito a ridosso dello spoglio o nei giorni successivi come nel caso di Clinton. E, generalmente, una volta concessa la sconfitta non si fanno passi indietro. Anche se almeno un caso c’è, quello delle elezioni presidenziali del 2020, quando il democratico Al Gore chiamò George W. Bush per concedere la vittoria, salvo poi rendersi conto che i giochi non erano ancora conclusi e ritrattare quella concessione. La Presidenza andò poi comunque a Bush, riuscito ad ottenere 270 grandi elettorali contro i 266 di Al Gore.

Cosa succederà se Trump non concederà la vittoria a Biden?

È chiaro ormai da mesi non soltanto che Trump non ha nessuna intenzione di concedere la vittoria a Biden. Lo ha confermato a più riprese e difficilmente farà un passo indietro. È altrettanto chiaro che la transizione non sarà facile come accaduto in passato. Trump non si farà da parte volontariamente, anche se secondo la Costituzione USA dovrà lasciare la Casa Bianca entro il 20 gennaio prossimo, giorno in cui è previsto il giuramento del Presidente Eletto a quattro anni esatti dal giuramento di Trump.

Non è Trump a decidere il vincitore e nemmeno Biden. Sono gli elettori a decidere, ma negli USA non è così semplice come in gran parte degli altri Paesi democratici. Al termine del conteggio dei voti dei cittadini infatti, i singoli Stati hanno tempo fino all’8 dicembre per determinare i vincitori dei voti del Collegio Elettorale, 538 elettori in totale in arrivo da tutti gli Stati USA (i cosiddetti grandi elettori).

A questo punto la palla passa ai 538 grandi elettori che compongono il Collegio Elettorale, che avranno tempo fino al 14 dicembre 2020 per scegliere ciascuno il candidato presidenziale da eleggere. Quei voti resteranno segreti fino al 6 gennaio prossimo, quando il Congresso fresco di elezione avrà il compito di conteggiare i voti e dichiarare chi sarà il 46esimo Presidente degli Stati Uniti d’America.

A quel punto se Trump, convinto di aver vinto e nonostante le numerose evidenze del contrario, rifiuterà di farsi da parte verrà gentilmente scortato fuori dalla Casa Bianca dalle autorità. Lo ha confermato il portavoce della campagna elettorale di Biden, Andrew Bates:

Il governo degli Stati Uniti è perfettamente in grado di scortare gli intrusi fuori dalla Casa Bianca.

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