Milano, pronto soccorso vuoto? La bufala fa piangere la dottoressa (VIDEO)

Smontata la bufala dei negazionisti sul pronto soccorso vuoto al Sacco di Milano, le lacrime in TV della dottoressa Brambilla per i malati

29 Ottobre 2020 21:22

È diventato virale nella giornata di ieri un video girato da alcuni negazionisti al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sacco di Milano. Dopo aver superato i controlli assieme ad altre persone, una ragazza ha registrato un con il proprio telefonino condividendolo poi in rete e trovando anche come megafoni giornalisti ed esponenti politici. Con la clip, la negazionista voleva dimostrare come autorità sanitarie e informazione mainstream abbiano sostanzialmente raccontato fin qui una realtà che non c’è, alimentando una sorta di terrorismo psicologico.

La bufala dei negazionisti smontata in due minuti

Il video riprende una sala effettivamente vuota, ma sono bastate poche ore per smascherare la fake news cavalcata, tra gli altri, da Davide Barillari, politico regionale del Lazio espulso tempo fa dal Movimento 5 Stelle per le sue posizioni estremiste. In realtà, la sala oggetto di riprese è quella destinata ai parenti dei pazienti del Sacco, che per le norme anti Covid è vuota poiché non è possibile accompagnare né fare visita agli ammalati. I negazionisti puntano anche sul fatto che non ci siano le tanto chiacchierate “sirene” delle ambulanze, ma in realtà anche questa bufala viene smontata facilmente. Nell’area oggetto delle riprese non ci sono movimenti di ambulanze semplicemente perché le stesse seguono un percorso differenziato per il Triage.

Sacco: il pianto della dottoressa per i morti di Covid-19

Un tentativo di fare controinformazione fallito goffamente, insomma, e che oggi ha avuto una coda durante la trasmissione “Oggi è un altro giorno”. In collegamento con il Sacco di Milano, su Rai 1 è stata intervistata la dottoressa Brambilla, che opera presso il pronto soccorso dello stesso nosocomio. Ebbene, commentando l’incursione dei negazionisti, la dottoressa è scoppiata in lacrime perché al momento gli ospedali del capoluogo lombardo sono al collasso. Alcuni pazienti sono costretti addirittura ad attendere su brandine davanti al pronto soccorso e per questo motivo la dottoressa ha chiesto rispetto per il proprio lavoro e soprattutto per le condizioni di salute dei malati di Covid-19.

Cronaca