La Corte Europea: “Obbligo vaccini bambini non viola diritti”
Una sentenza storica che arriva dopo un ricorso presentato da alcune famiglie in Repubblica Ceca contro l’obbligo vaccinale deciso dallo Stato
Una sentenza storica, che mette il punto su uno degli argomenti più rievocati dai “no vax”. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che le vaccinazioni obbligatorie possono essere considerate necessarie nelle società democratiche. La pronuncia della CEDU arriva dopo un ricorso presentato da alcune famiglie in Repubblica Ceca contro l’obbligo vaccinale deciso dallo Stato. Casi che sono antecedenti alla pandemia, anche se la questione delle vaccinazioni infantili di routine è stata oggetto di crescente attenzione a causa della diffusione del Covid-19.
LA SENTENZA
Si tratta della prima sentenza della CEDU sulla vaccinazione obbligatoria contro le malattie infantili. “Le misure possono essere considerate necessarie in una società democratica”, si legge nella sentenza della Corte che conferma come la politica sanitaria della Repubblica Ceca sia stata coerente con “l’interesse superiore” dei bambini e non violi il diritto al rispetto della vita privata. “L’obiettivo deve essere che ogni bambino sia protetto contro malattie gravi, attraverso la vaccinazione o in virtù dell’immunità di gregge”. La normativa, al centro del ricorso, riguarda “i vaccini somministrati contro malattie infantili ben note alla scienza medica, ovvero difterite, tetano, pertosse, infezioni da Emofilo dell’influenza di tipo b, poliomielite, epatite B, morbillo, parotite, rosolia e – per i bambini con specifiche indicazioni di salute – infezioni da pneumococco”.
IN REPUBBLICA CECA
Secondo le regole ceche, i genitori sono legalmente obbligati a vaccinare i propri figli contro una serie di malattie infantili a meno che ciò non sia possibile per motivi di salute. Tuttavia, i vaccini non possono essere somministrati con la forza e i bambini non vaccinati non possono essere esclusi una volta raggiunta l’età della scuola primaria. In uno dei cinque casi di esclusione prescolare, secondo quanto rivela la BBC, una famiglia ha rifiutato di consentire alla figlia di ricevere il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. La bambina è entrata a scuola nel 2006 ma il suo posto è stato ritirato due anni dopo, quando il medico di famiglia ha informato il dirigente scolastico che la piccola non aveva ricevuto la vaccinazione. Un tribunale ceco in seguito ha appoggiato la decisione della scuola sulla base del fatto che consentire alla bambina di continuare ad andare all’asilo poteva mettere in pericolo gli altri.
Ma la Repubblica Ceca non è l’unico paese dell’UE con vaccinazioni infantili obbligatorie. L’anno scorso in Germania è entrata in vigore una legge che impone a tutti i genitori di vaccinare i propri figli contro il morbillo o di dover pagare una multa fino a 2.500 euro. Secondo gli esperti, la sentenza della Corte europea potrebbe avere implicazioni per eventuali politiche di vaccinazioni obbligatorie contro il Covid-19.