Forlì, guasto al congelatore: perse 800 dosi di vaccino di Moderna
Il guasto è stato scoperto il giorno dopo. In una corsa contro il tempo sono state somministrate 700 dosi del vaccino di Moderna su 1.500.
Ottocento dosi del vaccino anti-COVID di Moderna tra quelle giunte in Italia nei giorni scorsi sono andate perse all’ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì in seguito ad un guasto al congelatore in cui erano conservate in attesa della somministrazione ai pazienti nel corso dei prossimi giorni.
I fatti risalgono alla notte tra giovedì e venerdì, ma soltanto ieri è arrivata la comunicazione ufficiale della Ausl Romagna, secondo la quale la perdita delle dosi – inutilizzabili se non conservate alla temperatura necessaria – sarebbe legata ad un errore umano.
Cosa è successo all’ospedale di Forlì?
Il guasto al congelatore, revisionato nei giorni scorsi insieme al sistema di allarme ad esso associato, si sarebbe verificato, spiega la AUSL secondo una prima ricostruzione, intorno alle 22.30 di giovedì. L’allarme sarebbe correttamente scattato, ma l’operatore della centrale operativa in servizio quella sera non si sarebbe reso conto dell’accaduto fino al mattino successivo.
La certezza delle tempistiche, però, ha permesso di recuperare quante più dosi possibili delle 1.500 contenute nel congelatore in cui si è verificato il guasto. La procura prevede infatti che le dosi, una volta scongelate, debbano essere utilizzate entro 12 ore. Subito dopo la scoperta del guasto si è quindi proceduto, sottolineano dalla AUSL, a far scattare le procedure per utilizzare in totale sicurezza quante più dosi di vaccino possibili.
La consegna delle dosi in una corsa contro il tempo
In tutta fretta e nel rispetto di tutte le procedure operative e di sicurezza previste da Moderna, l’azienda sanitaria si è mossa per consegnare le dosi da utilizzare entro poche ore presso i centri di vaccinazione più vicini, così da permetterne la somministrazione alle persone già chiamate a rapporto quella mattina.
La procedura di emergenza avviata dall’azienda sanitaria ha così permesso di salvare poco meno della metà delle dosi ormai scongelate: 700 sono state somministrate, mentre le rimanenti 800 sono purtroppo state cestinate perchè non più somministrabili ai cittadini.
Le indagini interne e quelle dei NAS
Il direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori ha già annunciato che una rigorosa indagine interna è già stata avviata con l’obiettivo di ricostruire con precisione l’esatta dinamica degli eventi ed accertare le eventuali responsabilità, mentre in queste ore i carabinieri del NAS di Bologna si sono già recati nella struttura ospedaliera per un primo sopralluogo.