Decreto Ristori, via libera dal CdM: indennizzi fino al 400% per discoteche e 150% per i ristoranti

Ecco cosa prevede il Decreto Ristori approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Ristori ed indennizzi per tutte le categorie più colpite dalla pandemia.

27 Ottobre 2020 18:05

Il Consiglio dei Ministri, proprio come promesso dal premier Conte a più riprese in queste ore, ha approvato oggi il Decreto Ristori che introduce in tempi rapidissimi un ampio pacchetto di misure per sostenere le categorie più coinvolte dalle misure restrittive contenute nell’ultimo DPCM, in vigore fino alla fine del mese prossimo.

Il nuovo decreto prevede un’indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) così come i lavoratori stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d’opera.

Le aziende più colpite dal nuovo e discusso DPCM potranno contare sulla sospensione dei versamenti contributivi relativi ai lavoratori per il mese di novembre e altre 6 settimane di cassa integrazione COVID-19 che potranno essere utilizzate dal 16 novembre al 31 gennaio 2021. In alternativa sono previste ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Il blocco dei licenziamenti è stato prorogato fino al 31 gennaio 2021.

I cittadini economicamente fragili e le famiglie svantaggiate potranno contare su due nuove mensilità di Reddito di Emergenza. Il testo fissa anche lo stop ai pignoramenti immobiliari fino a fine anno e stanzia ben 30 milioni di euro che serviranno per permettere ai medici di base e ai pediatri di eseguire i “tamponi antigenici rapidi”, togliendo così un po’ di carico al servizio sanitario nazionale.

Ristori fino al 400%: ecco i destinatari

Il cuore del Decreto Ristori è rappresentato sin dal nome dai ristori previsti per le categorie più colpite non soltanto dall’ultimo DPCM, ma anche dalla misure entrate in vigore nei giorni scorsi, a cominciare dalle discoteche e le sale da ballo costrette a chiudere già ad agosto dopo poche settimane di ripresa dell’attività.

Per discoteche, night club e sale da ballo il governo ha previsto un indennizzo fino al 400% rispetto a quanto già ricevuto col decreto Rilancio. Il punto di riferimento è il mese di aprile 2020: se le discoteche hanno ricevuto 1, stavolta riceveranno 4. L’utilizzo dello stesso meccanismo, pur con cifre differenti, dovrebbe rendere la procedura di erogazione più rapida, al punto da spingere il governo a fissare già una data: 15 novembre 2020 per le prime erogazioni.

Sempre sulla base del mese di aprile 2020, sono previsti ristori al 200% per stadi, cinema, piscine, parchi divertimenti, sale giochi, palestre e sale bingo, così come i servizi di centri per il benessere fisico e gli stabilimenti termali. Per queste attività, di fatto bloccate totalmente per effetto del nuovo DPCM, il risarcimento è doppio rispetto a quanto già ottenuto durante il primo lockdown.

I ristoranti possono continuare ad operare soltanto parzialmente – la chiusura è fissata per le 18 – e per questo l’indennizzo è stato fissato al 150%. Questo vale per: ristorazione con somministrazione, attività di ristorazione connesse alle aziende agricole, ristorazione ambulante, alberghi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane e affittacamere.

Il nuovo decreto fissa invece ristori del 100% per gelaterie, pasticcerie e bar che non effettuano servizio di cucina. Ristoro del 100%, vale a dire la stessa somma già ricevuta in primavera, anche per i tassisti e gli NCC.

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