Censis: Natale di stenti per 5 milioni di italiani

L’emergenza coronavirus peggiora il tenore di vita per 7,6 milioni di famiglie italiane, i dati forniti dal Censis

23 Novembre 2020 15:35

Stando a quanto riportato nel Secondo Rapporto Censis-Tendercapital sui Buoni Investimenti – “La sostenibilità al tempo del primato della salute” – sarà un Natale più povero per circa 5 milioni di italiani. Sono tanti, infatti, i cittadini che complice l’emergenza coronavirus, faranno fatica a mettere a tavola un pasto per le festività, mentre 7,6 milioni di famiglie hanno sperimentato un peggioramento del loro tenore di vita negli ultimi mesi. Il 60% degli italiani, inoltre, ritiene possibile la perdita del lavoro o del reddito nel 2021.

Dal rapporto del Censis emerge che la pandemia e la conseguente emergenza sanitaria abbiano costretto 23,2 milioni di italiani ad affrontare difficoltà importanti con redditi ridotti, con 2 milioni su tutti ad essere maggiormente colpiti dalla prima ondata del virus. Ben 9 milioni di italiani, invece, per fare fronte alla crisi sono stati costretti a ricorrere agli aiuti da parte di familiari o alle banche.  La pandemia, in sostanza, ha ampliato le disparità che già esistevano nella società italiana e non c’è da meravigliarsi se l’82,3% del campione intervistato sia favorevole a misure da parte dello Stato che impongano alle aziende nostrane di rimanere nel nostro Paese, soprattutto quelle che producono beni in questo momento essenziali, come le mascherine. E non è tutto, perché l’86% degli intervistati è favorevole al protezionismo contro i prodotti provenienti da Paesi che non rispettano le nostre regole sanitarie e sociali.

Quanto al mondo del lavoro, il 34,8% delle donne denuncia un peggioramento dell’impiego, mentre nel caso degli uomini la percentuale scende al 23,9%. Di pari passo con l’emergenza sanitaria, è peggiorata la condizione delle donne nel mercato del lavoro: nel secondo trimestre del 2020, infatti, il tasso di occupazione delle donne è sceso del 2,2% (48,4%) rispetto al 2019, mentre quello degli uomini è calato dell’1,3% (66,6%).

Censis: “Pandemia lascerà società impaurita”

Commentando i dati, il presidente del Censis, il professor Giuseppe De Rita, sostiene che “la coesione sociale è un presupposto della crescita, come un buon welfare. Farli sentire con le spalle protette, per salute e futuro dei figli, è il modo migliore per rassicurare gli italiani, facendo ritrovare loro il gusto delle sfide. La pandemia ci lascerà una società impaurita, più diseguale, alla ricerca della crescita. Non sarà lo stato a debito a lenire le sofferenze, ci vorrà lo sforzo di tutti i soggetti, le imprese e i mercati”.

Sulla stessa linea il commento del commissario governativo all’emergenza, Domenico Arcuri: “Il Rapporto Censis-Tendercapital – sottolinea – illustra chiaramente come l’emergenza sanitaria ha accentuato le disparità, mettendo al contempo in pericolo il diritto alla salute e alla vita. In tal senso, è necessario compiere ogni sforzo per garantire un livello più accettabile di sostenibilità sociale. La clausura forzata sta, inoltre, compromettendo il sistema delle relazioni che per gli individui costituiscono un arricchimento, creando un profondo disagio sociale, che amplifica la crisi economica. Il mio personale impegno e del governo è quello di salvaguardare con massima priorità i più deboli per contribuire ad una società più sostenibile, come è evidenziato bene nella ricerca”.

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