Venezia, attivato il Mose: perché le paratie non si sono alzate ieri

Attivate nella notte le paratie del Mose per la previsione di una marea di 123 cm sul medio mare, ieri l’impianto non si era avviato

9 Dicembre 2020 09:56

È stato attivato nella notte il Mose, il sistema di paratie che ha lo scopo di proteggere Venezia dall’acqua alta. Con una previsione di marea di 123 centimetri sul medio mare per le 9:30 di stamane, nella notte sono state innalzate 78 paratie alle tre bocche di porto (Lido, Alberoni e Chioggia). Nella giornata di ieri, infatti, Venezia è finita sotto l’acqua nonostante le previsioni fossero ottimistiche ed il sindaco Luigi Brugnaro ha deciso di evitare danni e polemiche dando il via libera all’utilizzo dell’impianto.

Perché il Mose non si è attivato martedì

Perché non si è attivato il Mose nella giornata di martedì? È questo l’interrogativo che hanno posto in tanti, ma la risposta è abbastanza semplice. L’impianto è “tarato” al momento per entrare in funzione con previsioni intorno ai 130 centimetri. Nella giornata di ieri, invece, le previsioni erano di 122 centimetri, ma in realtà l’acqua ha raggiunto il livello di 138. Per evitare di incappare nello stesso inconveniente oggi, si è deciso di fare uno strappo alla regola, innalzando le paratie nonostante una previsione di 123 centimetri, ben al di sotto del livello di guardia (130) precedentemente stabilito.

Procedura da rivedere

Il vento e altri variabili influenzano di molto la marea in laguna ed è per questo che, per evitare che si ripetano casi come quello di ieri, da questo momento in poi ci sarà un approccio più prudente, ma in via straordinaria. Per l’ordinario, il sistema di attivazione del Mose, che lo ricordiamo, è un’opera ancora provvisoria e non completata, va sicuramente rivisto. Lo sottolinea anche Cinzia Zincone, provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto: “In questa fase, con l’opera ancora provvisoria, in mancanza di tutte le squadre, era corretto seguire le procedure, che ti danno una guida razionale, non emotiva. Ora, però, anche sulla base di questa esperienza, le procedure si possono anche cambiare”, ha dichiarato a Il Gazzettino.

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