Nuovo DPCM, Toti: “Palestre aperte e locali chiusi alle 24”

A poche ore dall’arrivo del nuovo DPCM, il governatore della Liguria Toti mette in chiaro quali richieste sono state fatte al governo.

18 Ottobre 2020 13:10

Il nuovo DPCM sarà presentato con ogni probabilità questa sera in una conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e da Palazzo Chigi hanno già fatto sapere che quanto sta trapelando in queste ore, dato come indiscrezioni dalla stampa, è da considerarsi “fuga in avanti e ipotesi non corrispondente alla verità“.

Sarà il premier Conte, quindi, a sciogliere ogni nodo in maniera ufficiale e anticipare le misure contenute nel nuovo DPCM che sarà firmato nelle prossime ore, ma già oggi, mentre è in corso un nuovo vertice Stato-Regioni per giungere ad un accordo, i partecipanti alla riunione si sbilanciano un po’. O meglio, rendono noto quello che hanno proposto al governo, precisando però che la decisione finale non spetterà a loro.

Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, via Twitter, ha fatto sapere che le Regioni hanno chiesto all’esecutivo di Conte di lasciare aperte le palestre e di fissare la chiusura dei locali alle 24, così come di coinvolgere i medici di famiglia nelle procedure di tamponi rapidi – togliendo così parte del carico sulle strutture attualmente predisposte – e di poter organizzare i test salivari nelle farmacie del Paese.

No alla chiusura delle scuole

Intransigente sembra la posizione della Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che da giorni ribadisce la necessità di continuare con la scuola in presenza, indipendentemente dall’età degli studenti, e continua a rinnovare gli appelli al Presidente della Campania Vincenzo De Luca affinché faccia un passo indietro sulla chiusura delle scuole fino a fine mese.

Anche oggi Azzolina, intervenuta all’incontro di questa mattina con le Regioni, ha sottolineato quanto sia fondamentale continuare con la scuola in presenza per tutti, “dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado“. Dal governo, inoltre, non sembra ci sia apertura ad una misura generalizzata per l’ingresso a scuola – e l’uscita, altrettanto importante – con orario a scaglioni: gli interventi dovranno essere decisi a livello locale tra i dirigenti scolastici, le famiglie e le aziende dei trasporti.

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