Novavax-Unione Europea, accordo vicino per i vaccini
Secondo fonti europee, sarebbe vicina l’intesa tra la casa statunitense e la Ue per la fornitura di 100 milioni di dosi
Secondo la Reuters, l’Unione Europea potrebbe raggiungere un accordo con Novavax, la casa farmaceutica statunitense che ha sviluppato un vaccino contro il Covid-19, per la fornitura di 100 milioni di dosi con un’opzione per ulteriori 100. A dichiararlo due rappresentanti della Ue. L’intesa potrebbe essere annunciata già in settimana, o al massimo nella prossima: “I colloqui con Novavax sono aumentati e pensiamo di raggiungere un accordo nei prossimi giorni“, ha detto uno dei funzionari europei sentiti dall’agenzia. L’altro ha confermato le tempistiche, ma ha anche aggiunto che le riunioni con gli avvocati dell’azienda sono ancora in corso.
Proprio la scorsa settimana l’Ema aveva avviato avviato la revisione ciclica del vaccino NVX-CoV2373, prodotto da Novavax. Un processo iniziato per i risultati preliminari degli studi di laboratorio (dati non clinici) e degli studi clinici preliminari negli adulti, “che suggeriscono che il vaccino induce la produzione di anticorpi e componenti del sistema immunitario che colpiscono il coronavirus SARS-CoV-2“. Nonostante il siero sia ancora in fase di sperimentazione, i dati preliminari mostrano un’efficacia superiore all’89% nel contrasto al Covid-19: efficacia uguale anche verso la variante inglese, più contagiosa e rapidamente diffusasi in tutta Europa.
I test di Novavax
Il vaccino Novavax è stato testato, nella fase 3, da 15mila volontari nel Regno Unito: i risultati hanno dato un’efficacia del 95,6% per chi ha sviluppato il virus nella forma iniziale, dell’85,6% nei confronti della variante inglese. Il test è stato condotto così: a un gruppo di partecipanti è stato somministrato il vaccino, a un altro il placebo: dei 62 casi di infezione registrati, 56 si sono verificati nel secondo gruppo, e chi invece è rimasto contagiato dal virus pur vaccinato non ha sviluppato una forma grave di Covid-19.
Ben diversi, invece, i risultati dei test fatti in Sudafrica: su 4400 partecipanti, in 44 hanno contratto il Covid-19. Sono 29 tra i non vaccinati, ben 15 tra chi aveva ricevuto la dose corretta. L’efficacia in questo caso è solo del 49%, il che ha reso il siero di Novavax meno “forte” rispetto alla variante sudafricana del virus. L’azienda ha comunque fatto sapere di essere a lavoro per trovare un vaccino efficace contro le diverse mutazioni. A fine gennaio, Londra aveva già dichiarato di voler ordinare 60 milioni di dosi una volta ottenuto il via libera delle autorità sanitarie. Il 4 febbraio, invece, l’azienda aveva annunciato un accordo con la Svizzera per la vendita di 6 milioni di dosi nel Paese.
Switzerland to purchase six million doses of the Novavax vaccine candidate, NVX-CoV2373 https://t.co/vyMTLLd2oF pic.twitter.com/KYvjHZdKoj
— Novavax (@Novavax) February 4, 2021
Come funziona
Come si legge sul sito dell’Aifa, quello di Novavax è “un vaccino a base proteica contenente minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina spike (S) presente sulla superficie del coronavirus SARS-CoV-2“. Presente anche un adiuvante – Matrix-M1 – che contribuisce a rafforzare le risposte immunitarie e stimolare la produzione di anticorpi.
Iniettato il vaccino, il sistema immunitario della persona vaccinata riconoscerà le particelle proteiche come estranee, e risponderà producendo le proprie difese naturali, in modo da proteggere l’organismo in caso di contatto con il coronavirus. Anche questo vaccino va conservato congelato, ma può rimanere stabile fino a tre mesi in frigo. Necessarie due dosi, la seconda da inoculare a distanza di 21 giorni dalla prima.
Sputnik V
Intanto, cresce l’interesse per il vaccino russo Sputnik V, tra i primi ad essere prodotti. Da qualche giorno sappiamo che la rivista scientifica The Lancet ne ha attestato un’efficacia pari al 91%, un risultato atteso e incoraggiante. Lombardia e Piemonte hanno già fatto richiesta delle dosi russe, ma prima sarà necessario l’ok dell’Ema. Che non ha ancora esaminato la documentazione relativa, ma non è detto che non possa farlo in futuro. Qui tutto quello che sappiamo sul vaccino russo.
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