Nadef: Bankitalia, prospettive molto incerte. Upb: conseguenze pesanti in caso di nuovi blocchi

La nota di aggiornamento del Def conferma il momento critico per la nostra economia e andrebbe anche peggio con nuovi lockdown mirati

12 Ottobre 2020 11:55

La NaDef, Nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza che anticipa la manovra di bilancio), secondo Bankitalia presenta stime coerenti per il Pil ma le prospettive per la nostra economia rimangono molto incerte.

In audizione parlamentare, i tecnici di Palazzo Koch spiegano che “l’entità dell’effetto macroeconomico delle misure dipenderà, oltre che dalle risorse e dalla ripartizione fra le voci del bilancio, anche dai tempi di attuazione dei progetti e dalla loro efficacia nel sostenere il potenziale di crescita”.

Questo significa anche che: “Andrà posta attenzione alla fase esecutiva dei progetti, per garantirne efficacia e rapidità”. Tramite “interventi mirati, senza sprechi e tempestivi, l’effetto sulla crescita potrebbe essere anche più accentuato”.

E veniamo alle catastrofiche previsioni sul Pil: “Nel complesso, considerando anche la revisione al ribasso della stima del secondo trimestre effettuata dall’Istat, valutiamo che resti valida la proiezione che abbiamo pubblicato in luglio, che indicava una caduta del Pil attorno al 9,5 per cento”.

Di fronte a questo quadro “le prospettive restano molto incerte” per il “rischio rilevante” che la diffusione dell’epidemia di Covid “continui a ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese o resti debole la domanda globale”.

La dinamica tendenziale indicata nella NaDef è “nel complesso coerente” così come è “plausibile” la ricaduta di quasi un punto percentuale sulla crescita grazie alle “ampie misure espansive” predisposte.

Sempre stamattina è stato audito il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) Giuseppe Pisauro secondo cui anche se “nelle ultime settimane si è registrata una crescente diffusione dei casi, cha ha anche comportato un maggiore ricorso alle strutture ospedaliere” ad oggi “non si prefigurano nuovi lockdown generalizzati.

Tuttavia se si “rendessero necessarie restrizioni mirate alle attività produttive e agli spostamenti ne deriverebbero comunque conseguenze non trascurabili sia sul ciclo economico sia sulla struttura produttiva, già colpita dalla passata recessione”.

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