L’elogio del Financial Times: “L’Italia sa cosa fare per controllare il COVID-19”

Il Financial Times elogia l’Italia e la gestione della pandemia di COVID-19 e indica i tre motivi per cui oggi la situazione non è così preoccupante.

24 Settembre 2020 09:11

I dati della pandemia di COVID-19 a livello mondiale sono sotto gli occhi di tutti e, se si esclude la Cina e gli enormi dubbi sui dati che vengono diffusi di giorno in giorno, l’Italia è passata in pochi mesi da uno dei Paesi più duramente colpiti ad uno dei Paesi che meglio sta affrontando la situazione ad oltre sei mesi di distanza.

La situazione COVID sta lentamente precipitando in Paesi come Francia, Spagna e Regno Unito, mentre l’Italia si sta mantenendo in una situazione costante. E oggi l’autorevole Financial Times si è lanciato in un elogio del nostro Paese e del mondo in cui ha affrontato e continua ad affrontare la pandemia.

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Nell’elogiare il comportamento degli italiani e la gestione dell’epidemia da parte del governo di Giuseppe Conte, il giornale economico-finanziario del Regno Unito si interroga sui motivi di questo successo e, interpellando diversi esperti, individua tre ragioni:

    • L’Italia è stato il primo Paese UE ad esser stato colpito in modo molto violento. Questo, rispetto ad altri Paesi, ha dato più tempo al governo e al sistema sanitario per pianificare la fase di post-lockdown. Non solo. Dopo il duro lockdown a cui i cittadini italiani sono stati sottoposti, fondamentale è stato l’allentamento graduale delle misure restrittive rispetto ad altri Paesi.
    • L’altissima adesione dei cittadini italiani alle regole imposte e i controlli severi da parte delle autorità italiane. Se è vero, infatti, che anche in Italia il fronte dei no-mask e nei negazionisti è in crescita, la stragrande maggioranza dei cittadini continua a rispettare le regole. E questo, durante una pandemia, si sta rivelando fondamentale per limitare i contagi.
    • L’efficace sistema di test e monitoraggio, riuscito a stabilizzarsi nel corso del tempo dopo un primo periodo un po’ claudicante.

I numerosi appelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a guidare all’Italia e prendere esempio non sono stati ascoltati e adesso, a più di sette mesi dall’esplosione della pandemia, per qualche Paese potrebbe essere tardi per seguire l’esempio del nostro Paese.

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