Decreto Sostegni 2021: tutte le misure presentate dal governo Draghi

Il Consigli dei Ministri ha dato il via libera al Decreto Sostegni, illustrato in conferenza stampa da Mario Draghi. Ecco cosa prevede.

19 Marzo 2021 20:44

A poco più di un mese dall’insediamento, lo scorso 13 febbraio, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso di cedere agli appelli arrivati da più fronti in queste ultime settimane e di presenziare alla conferenza stampa di presentazione del Decreto Sostegni 2021, approvato oggi nel Consiglio dei Ministri iniziato quasi alle 19.00 dopo uno slittamento legato alla posizione della Lega sul condono fiscale.

Ad affiancare il premier nella sua prima conferenza stampa con domande dei giornalisti da quando è entrato in carica, c’erano il Ministro dell’Economia Daniele Franco e quello del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando. I tre hanno presentato il maxi piano da 32 miliardi di extra deficit autorizzato dal Parlamento per far fronte a quello che, si spera, sarà l’ultimo periodo di chiusure dure per l’Italia.

Questo decreto è una risposta significativa alla povertà, ai lavoratori e alle imprese che hanno bisogno di essere aiutate. Il decreto è complesso, si indirizza ad una grande platea di categorie, ma i capisaldi sono il sostegno alle imprese, il sostegno al lavoro e la lotta alla povertà. Ci sarà una piattaforma per effettuare questi pagamenti che inizieranno l’8 aprile per chi avrà fatto domanda: se tutto andrà come previsto, 11 miliardi entreranno nell’economia nel mese di aprile.

Vediamo insieme cosa prevede il nuovo Decreto Sostegni 2021. I detrattori di Giuseppe Conte, molto critici sulla strategia di concedere aiuti a pioggia agli italiani senza guardare al lungo termine, noteranno ben più di una somiglianza nella strategia decisa da Draghi.

Contributi a fondo perduto nel Decreto Sostegni. Chi ne ha diritto e con quali modalità

11 miliardi di euro del Decreto Sostegni 2021 sono riservati ai contributi a fondo perduto per le imprese e gli autonomi che hanno subito delle perdite a causa della pandemia. Ad averne diritti saranno le imprese e i titolari di partita IVA con fatturato fino a 10 milioni di euro che hanno registrato una diminuzione del fatturato di almeno il 30% tra il 2020 e il 2019 (calcolato nella media mensile).

I ristori andranno da un minimo di mille euro ad un massimo di 150mila euro e saranno modulati a seconda delle dimensioni delle azienda in una divisione a fasce che può essere così riassunta:

  • 60% per le imprese fino a 100mila euro di fatturato
  • 50% tra 100mila e 400mila euro di fatturato
  • 40% tra 400mila e un milione di fatturato
  • 30% tra uno e cinque milioni di fatturato
  • 20% tra cinque e dieci milioni di fatturato

Le imprese che hanno diritto ai ristori dovranno presentare una nuova domanda all’Agenzia delle Entrate con modalità da definire e avranno due possibilità: ricevere un bonifico sul conto corrente o un credito d’imposta da usare in compensazione. I pagamenti partiranno, come confermato dal premier in conferenza stampa, tra l’8 e il 10 aprile prossimi.

Condono fiscale? Trovata una mediazione

Il condono fiscale era il tema più dibattuto all’interno della maggioranza, ma alla fine, seppur con qualche modifica rispetto alle indiscrezioni, è arrivata anche la cancellazione delle pendenze sotto i 5mila euro per chi ha avuto un reddito 2019 sotto i 30mila euro (che salgono a 50mila per le aziende), relativamente al periodo 2000-2010.

Indennità per lavoratori stagionali e intermittenti

Per i lavoratori stagionali, costretti in molti casi a rimanere a casa sia d’estate che d’inverno, è prevista un’indennità massima – una tantum – di 2.400 euro, lo stesso contribuito massimo previsto per gli intermittenti e gli autonomi senza partita IVA.

CIG e proroga dei licenziamenti. Cosa dice il Decreto Sostegni

Il governo Draghi ha deciso di prorogare lo stop ai licenziamenti individuali e collettivi fino al 30 giugno prossimo, mentre a partire dal giorno successivo e fino al 31 ottobre 2021, il divieto ai licenziamenti sarà previsto soltanto per le aziende che hanno fatto ricorso alla CIG COVID.

Rifinanziamento per il Reddito di Cittadinanza

Il reddito di cittadinanza molto criticato dall’opposizione non viene superato. Anzi. Draghi ha deciso di rifinanziarlo con un miliardo di euro in più e di allargare anche la platea del reddito di emergenza, cresciuta a causa delle numerose chiusure imposte nell’ultimo anno, con un ristoro parziale anche per l’affitto.

Spazio anche a cultura, spettacolo e agricoltura

Il Decreto Sostegni punta ad aiutare anche la filiera della montagna con un fondo da 700 milioni di euro da assegnare ai comuni più colpiti dalla chiusure tramite un decreto del Ministero del Turismo che arriverà nei prossimi giorni.

Fondi anche per il mondo della cultura: la dotazione dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo aumenta di 200 milioni di euro, mentre 120 milioni finiscono nel fondo per spettacoli e mostre. 105 milioni, invece, per il settore del libro e dell’intera filiera dell’editoria.

300 milioni di euro saranno destinati per l’anno 2021 al fondo per le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Per i dettagli, però, bisognerà attendere l’apposito decreto del Ministero per le politiche agricole e forestali.

200 milioni di euro arriveranno in supporto delle categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza COVID, dalle imprese agli esercenti e le attività commerciali dei centri storici al settore della ristorazione. Altri 100 milioni andranno a coprire la cancellazione di fiere e congressi e 150 per la cancellazione di fiere e congressi.

Decreto Sostegni. 2,8 miliardi di euro per la lotta al COVID-19

2,8 miliardi di euro sono stati stanziati dal Decreto Sostegni 2021 per la lotta al COVID-19: ben 2,1 miliardi di euro serviranno per l’acquisto di vaccini, mentre i restanti 700 milioni di euro saranno destinati all’acquisto di farmaci per curare i pazienti colpiti dal COVID-19. E ci sono anche 345 milioni di euro per aumentare il personale impegnato nella campagna di vaccinazione, dai medici di medicina generale ai pediatri di libera scelta, così come i medici di continuità assistenziale.

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