Danimarca, nuove proteste contro il lockdown: due arresti

A Copenaghen, il gruppo “Men in Black Denmark” ha inscenato una manifestazione contro le restrizioni imposte dal governo

14 Marzo 2021 13:05

Il gruppo “Men in Black Denmark“, già attivo tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021, ha organizzato una protesta, tenutasi a Copenaghen sabato 13 marzo, contro le restrizioni imposte dal governo per contenere la diffusione del coronavirus. Maschere nere, fumogeni, tamburi e striscioni hanno accompagnato la manifestazione al grido di “Libertà per la Danimarca” e “Mette Ciao“, in riferimento al primo ministro Mette Frederiksen. Al termine della manifestazione due persone sono state arrestate, una per aver lanciato un fumogeno alla polizia e un’altra per “comportamento violento”. Anche lo scorso 26 febbraio, dopo le proteste dello stesso gruppo contro il lockdown, erano state arrestate otto persone (su circa 1200 che avevano partecipato).

I media danesi riportano che la manifestazione si è tenuta in un clima “teso”, ma non ci sono stati incidenti di particolare rilievo. Solo due giorni prima, una donna di 30 anni è stata condannata a due anni di carcere per aver incitato alla violenza durante un’altra manifestazione dei “Men in Black”, sempre contro le restrizioni, a gennaio. “Siete pronti a girare per la città e distruggerla in modo non violento?“, il messaggio che le è costato la condanna. Inizialmente, si pensava potesse scontare solo un anno di reclusione, ma la pena è stata raddoppiata perché, in base a una legge approvata alla fine del 2020, nelle sue parole c’era un contesto ben preciso ed erano collegate all’epidemia.

La Danimarca è in lockdown parziale dalla fine di Dicembre, ma a febbraio è stato annunciato che alcune restrizioni sarebbero state allentate. Alcune, però, sono state prorogate fino al 5 aprile, compresa la chiusura di bar, ristoranti (aperti però per l’asporto) e la maggior parte delle scuole secondarie e superiori.

Le restrizioni in vigore in Danimarca

Fermo restante l’obbligo di indossare la mascherina in tutti gli spazi pubblici al chiuso (compresi ovviamente i trasporti), fino al 5 aprile rimarrà il limite di aggregarsi fino a 5 persone nei luoghi pubblici, anche se fino a 25 persone possono unirsi per svolgere attività sportiva – o un altro tipo di attività – all’aperto, sotto qualche forma di organizzazione. Il limite di cinque persone è esteso a 10 solo nell’isola Bornholm, nel Mar Baltico. Le attività sportive e i circoli culturali al chiuso non potranno invece riaprire: la disposizione coinvolge cinema, teatri, piscine e palazzetti.

Rimangono chiusi, come detto in precedenza, ristoranti, pub, bar, nightclub e altre attività simili nel settore dell’ospitalità: è possibile solo l’asporto e il domicilio, per quelle attività che possono svolgerlo. Chiusi anche parrucchieri, centri massaggi, cliniche cosmetiche e palestre. Non potranno riaprire nemmeno i negozi dei centri commerciali, ma possono aprire – e solo su appuntamento con i clienti – i negozi che si trovano un’area di più di 5mila metri quadri.

Quanto alle scuole, potranno andare in classe – in alcune regioni come lo Jutland settentrionale e quello occidentale – gli studenti dell’ultimo anno delle elementari e delle superiori, insieme ai bambini fino ai quattro anni. A casa invece i bambini nella fascia 5-9 anni, gli studenti delle superiori non all’ultimo anno e gli universitari.

L’andamento dell’epidemia nel Paese

Nell’ultima settimana in Danimarca sono stati registrati, in media, 137,7 nuovi casi per ogni milione di abitanti (il totale della popolazione è di 5,8 milioni). Un dato tutto sommato in linea con quello degli altri Paesi scandinavi: la Norvegia ne ha un po’ di più (138,95), la Finlandia è invece abbastanza dietro (114,84). Male invece la Svezia, che negli ultimi sette giorni ha portato la media delle infezioni per milione di abitanti a 389,93.

Molto basso, fortunatamente, il numero dei morti: il picco è stato raggiunto il 13 gennaio, quando sono state registrate 37 vittime. Nell’ultima settimana, invece, la media è stata di 0,37 per ogni milione di abitanti.

 

 

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