Covid-19: scuole di nuovo a rischio chiusura

Con l’aumento dei casi di coronavirus, le scuole tornano a rischio chiusura, con un ritorno totale alla didattica a distanza.

27 Febbraio 2021 16:25

Dall’inizio della pandemia da Covid-19, uno dei punti più dibattuti è stato questo: la scuola. Aprirla? Chiuderla? Didattica a distanza sì, o didattica a distanza no?

Con l’aumento dei contagi, anche il livello di rischio all’interno delle classi sta iniziando ad alzarsi, così come il rischio di chiusura delle scuole: lo ha dichiarato il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, che ha citato anche l’aumento di casi di focolai all’interno delle classi. Per adesso non si prevede una nuova chiusura generalizzata, tuttavia pur volendola evitare è un’ipotesi “dolorosa, ma da considerare”, soprattutto considerata la presenza delle varianti.

La disposizione generale è che tutte le scuole di ogni ordine e grado vadano chiuse qualora la Regione passi in zona rossa, o comunque divenga “zona ad alto rischio”: il Comitato Tecnico-Scientifico, riunitosi oggi, avrebbe individuato la “soglia limite” in 250 casi di coronavirus ogni 100mila abitanti.
Il DPCM che dovrebbe venire presentato ufficialmente lunedì, disporrebbe inoltre la didattica in presenza per gli alunni della scuola materna, elementare e media; mentre per le scuole superiori ci si prospetta una didattica in presenza “tra il 50% e il 75%”.

Detto questo, con oltre ventimila nuovi casi solo nella giornata di ieri, molti governatori hanno disposto, e stanno disponendo, la chiusura delle scuole, parziale o totale, anche senza il passaggio “ufficiale” a zona rossa, muovendosi in autonomia.

In Campania tutte le scuole di ordine e grado verranno chiuse a partire da lunedì 1 marzo, così come in Puglia, in cui gli studenti, già in didattica a distanza, proseguiranno almeno fino al 5 marzo. Anche in Abruzzo ci si starebbe apprestando a chiudere gli istituti, mantenendo aperti solo gli asili nido e le scuole d’infanzia.

Insomma, lo scenario che si prospetta è tutt’altro che stabile, e potrebbe mutare ulteriormente nel giro di pochi giorni.

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