COVID-19, quali farmaci usare a casa e quali no? Le linee guida per medici e pediatri

Quali sono i farmaci consigliati per trattare i pazienti COVID a casa e quali quelli da evitare? Le linee guida del Ministero per medici e pediatri.

1 Dicembre 2020 14:54

Ci è voluto un po’, un bel po’ in effetti, ma alla fine le linee guida del Ministero della Salute sulla gestione domiciliare dei pazienti positivi al COVID-19 sono state pubblicate e inviate, tramite una circolare, a tutti i medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta.

Una vera e propria guida esaustiva in cui non vengono soltanto indicati i medicinali da utilizzare o non utilizzare a seconda dei pazienti e dei sintomi manifestanti, ma anche illustrato in modo chiaro come può evolvere la malattia, dalla fase del contagio alle situazioni più gravi che richiedono l’ospedalizzazione immediata del paziente.

tabella stadio covid

Gestione domiciliare dei pazienti COVID. Cosa devono fare i medici?

Il primo punto delle linee guida diffuse dal Ministero della Salute richiede la tempestiva identificazione dei pazienti a rischio di contagio e dei casi sospetti per cui è necessario eseguire rapidamente un tampone. Non solo. Medici e pediatri sono chiamati a

  • Identificare le condizioni abitative e familiari che possono rendere non applicabile l’isolamento domiciliare;
  • Monitorare la gestione domiciliare dei pazienti che non richiedono ospedalizzazione;
  • Istruire i pazienti sull’utilizzo di presidi di monitoraggio a domicilio;
  • Prescrivere le norme di comportamento e terapie di supporto;
  • Istituire un’alleanza terapeutica con il paziente e con il caregiver;
  • Identificare precocemente i parametri e/o le condizioni cliniche a rischio di evoluzione della malattia con conseguente necessità di ospedalizzazione;
  • Realizzare test diagnostici rapidi per screening di contatto stretto di caso o per riammissione in comunità di contatto stretto di caso e asintomatico;
  • Identificare gli assistiti over 70 anni e portatori di 3 o più patologie a rischio;
  • Identificare gli assistiti portatori di patologia a rischio (ad esempio neoplasia, obesità morbigena, condizioni psichiatriche gravi).

I farmaci consigliati per il trattamento dell’infezione da COVID-19

Il documento suggerisce quali sono i farmaci raccomandati dall’AIFA per trattare i pazienti positivi al COVID-19 in casa, a cominciare dal sempre presente paracetamolo che i medici e i pediatri possono suggerire ai pazienti “”in caso di febbre o dolori articolari o muscolari (a meno che non esista chiara controindicazione all’uso)”.

A seconda della fase della malattia in cui il paziente si trova sono due le tipologie di farmaci raccomandati dall’AIFA:

Corticosteroidi. L’uso dei corticosteroidi è raccomandato nei soggetti ospedalizzati con malattia COVID-19 grave che necessitano di supplementazione di ossigeno. L’uso dei corticosteroidi a domicilio può essere considerato in quei pazienti il cui quadro clinico non migliora entro le 72 ore, se in presenza di un peggioramento dei parametri pulsossimetrici che richieda l’ossigenoterapia.

Eparine. L’uso delle eparine nella profilassi degli eventi trombo-embolici nel paziente medico con infezione respiratoria acuta e ridotta mobilità è raccomandato dalle principali linee guida e deve continuare per l’intero periodo dell’immobilità.
L’utilizzo routinario delle eparine non è raccomandato nei soggetti non ospedalizzati e non allettati a causa dell’episodio infettivo, in quanto non esistono evidenze di un benefico clinico in questo setting di pazienti / fase di malattia. Nel caso di soggetto allettato possono essere usati i dosaggi profilattici dei vari composti eparinici.

I farmaci NON raccomandati per il trattamento dell’infezione da COVID-19

Contrariamente alle informazioni che si sono susseguite nei primi mesi della pandemia di COVID-19, ad oggi le terapie sono state perfezionate e le linee guida sono chiarissime a livello europeo e non solo.

L’Agenzia Italiana del Farmaco sconsiglia l’utilizzo di antibiotici nelle prime 72 ore dalla comparsa dei sintomi dell’infezione virale e precisa che “un ingiustificato utilizzo degli antibiotici può inoltre determinare l’insorgenza e il propagarsi di resistenze batteriche che potrebbero compromettere la risposta a terapie antibiotiche future“.

Idrossiclorochina. L’utilizzo di clorochina o idrossiclorochina non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l’infezione. Numerosi studi clinici randomizzati ad oggi pubblicati concludono per un’inefficacia del farmaco a fronte di un aumento degli eventi avversi legati all’uso del farmaco, seppur non gravi. Ciò rende negativo il rapporto fra i benefici e i rischi dell’uso di questo farmaco.

Lopinavir / Ritonavir Darunavir / Ritonavir o Cobicistat. L’utilizzo di lopinavir / ritonavir o darunavir / ritonavir o cobicistat non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l’infezione. Gli studi clinici randomizzati ad oggi pubblicati concludono tutti per un’inefficacia di questi approcci farmacologici.

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