Conte è pronto a rivedere il divieto di spostamento tra Comuni a Natale?

Il premier Conte potrebbe rivedere il divieto di spostamento tra i Comuni nel giorno di Natale. Il pressing delle Regioni è senza sosta.

10 Dicembre 2020 14:01

Conte potrebbe cedere sul Natale. L’appello lanciato a più riprese dalle Regioni, non ultimo quello del Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, potrebbe aver funzionato. Stando a quanto riferisce oggi l’ANSA, citando non ben precisate fonti parlamentari, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte starebbe valutando l’ipotesi di un passo indietro sul divieto di spostamento tra Comuni per Natale, nei tre giorni del periodo natalizio in cui è al momento in vigore, il 25 e il 26 dicembre prossimi e il 1° gennaio 2021.

La misura, introdotta col DPCM del 3 dicembre scorso, punta a limitare il più possibile la diffusione del contagio nei giorni in cui tradizionalmente ci si ritrova in famiglia per festeggiare il Natale e Santo Stefano. Non potendo intervenire sul numero di persone pronta a radunarsi tra le mura domestiche in un momento in cui la curva del contagio, seppur in costante ribasso, è ancora preoccupante, la soluzione trovata dal governo di Conte e dal Comitato Tecnico Scientifico era quella di impedire gli spostamenti tra i Comuni.

Le polemiche sono sorte già nei primi minuti dopo la presentazione del DPCM, legate alla disparità che si verrà a creare tra chi vive in una grande città – e quindi avrà maggiore libertà di movimento – e chi, invece, vive in un piccolo Comune e non potrà spostarsi neanche nel Comune limitrofo, mentre in una grande città ci si potrà spostare per diversi chilometri pur rispettando il divieto.

La recenti FAQ pubblicate dal governo hanno fornito una serie di chiarimenti ai cittadini su cosa sarà permesso e cosa no e l’ANSA non esclude che le piccole modifiche al DPCM potrebbero arrivare proprio sotto forma di ulteriori eccezioni e casistiche particolari, anche se questo potrebbe allentare troppo le maglie in un momento in cui, come sostenuto da Conte a più riprese, “non ce lo possiamo permettere“.

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