Cassa integrazione: i dati INPS

La legge di Bilancio 2021 ha esteso le misure di integrazione salariale previste per fare fronte all’emergenza sanitaria. I dati aggiornati a gennaio

8 Febbraio 2021 17:38

«La legge di bilancio 2021 detta nuove disposizioni sui trattamenti di integrazione salariale connessi all’emergenza epidemiologica da Covid-19», si legge sul sito dell’INPS, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Il riferimento è alla rinnovata possibilità di accedere agli strumenti della cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO), della cassa integrazione guadagni in deroga (CIGD), dell’assegno ordinario (ASO) e della cassa integrazione speciale operai agricoli (CISOA).

Il pacchetto di misure contenuto nella legge di Bilancio riguarda molti settori, dalla sanità al lavoro, sostenendo imprese e famiglie. Scopo è quello di assorbire l’impatto economico e sociale provocato dall’emergenza sanitaria, avviando nel contempo una trasformazione del Paese in termini di innovazione, sostenibilità, coesione ed equità.

Sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze si possono leggere gli interventi ideati e i fondi stanziati con la legge di Bilancio. Tra le soluzioni proposte in merito al settore lavoro si collocano anche la proroga al 31 marzo del divieto di licenziamento e l’istituzione di un fondo di aggiuntivi 5,3 miliardi di euro per finanziarie la copertura della Cassa Integrazione Ordinaria fino a marzo e della Cassa in Deroga e dell’Assegno Ordinario fino a giugno.

CASSA INTEGRAZIONE: COS’È

La Cassa Integrazione Guadagni è un ammortizzatore sociale che consiste nel versamento, da parte dell’INPS, di una somma di denaro in favore del lavoratore nel caso in cui il datore di lavoro riduca la retribuzione dovuta a causa della diminuzione o della sospensione dell’attività lavorativa. In sostanza, quando si verificano situazioni aziendali che dipendono da eventi non imputabili all’impresa o ai dipendenti, la cassa integrazione sostituisce o integra i datori di lavoro nella retribuzione dei lavoratori.

A seconda dei soggetti beneficiari, la CIG si distingue in tre tipologie: ordinariastraordinaria e in deroga.

Qui puoi trovare differenze e specifiche delle varie tipologie di cassa integrazione.

L’OSSERVATORIO INPS

L’Osservatorio sulle ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni dell’INPS riporta che il numero totale di ore CIG autorizzate per emergenza sanitaria nel periodo dal 1° aprile al 31 dicembre 2020 è pari a 4.048,6 milioni di cui: 1.901,0 milioni di CIG ordinaria, 1.349,2 milioni per l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà e 798,4 milioni di CIG in deroga.

realizzato con Flourish

Considerando il complesso delle ore autorizzate di CIGO e CIGS, la variazione raggiunge nel 2020 il +1467% rispetto al 2019.

Fonte: report mensile INPS CIG e disoccupazione

Il 3 dicembre 2020 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha confermato il pagamento del 99,5% delle domande SR41 pervenute, cioè il modello usato per il pagamento delle integrazioni salariali (ordinarie, straordinarie, FIS, Fondi e deroga) ai lavoratori.

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Il 25 gennaio l’INPS ha pubblicato un comunicato stampa in cui risponde ai numeri forniti in un’intervista a Repubblica da Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza INPS. L’Istituto ha precisato di avere gestito in totale 17 milioni di operazioni di pagamenti diretti e 10 milioni di pagamenti a conguaglio (cioè dopo l’anticipo delle aziende), per un totale di oltre 20 miliardi di euro di Cassa integrazione causa COVID-19.

Alla data del 25 gennaio 2021, L’INPS ha gestito circa 3,56 milioni di domande di cassa integrazione per emergenza Covid da parte delle aziende, e ne ha accettate oltre 3,20 milioni, ovvero il 97,3%. Le domande respinte sono 271mila e quelle in lavorazione 88mila, di cui 60mila (quasi il 70%) sono state presentate tra dicembre e gennaio. Nell’ultimo trimestre del 2020, in particolare da novembre, si è nuovamente intensificato l’afflusso di domande di autorizzazione e di pagamento.

Nonostante l’afflusso notevole di domande, anche i pagamenti ai lavoratori risultano aver coperto ad oggi il 98,3% delle richieste pervenute, ovvero 16,9 milioni di domande su 17,2 milioni di domande. Sono in lavorazione i pagamenti per 293 mila prestazioni di cui 252 mila giunte a gennaio.

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