Brusaferro e Locatelli: “Indice Rt decelera, ma è allarme terapie intensive. Misure più restrittive in 4 regioni”

Nella conferenza stampa sui dati del monitoraggio della settimana 26 ottobre-1 novembre, Brusaferro e Locatelli danno spiegazioni utili.

10 Novembre 2020 16:45

Il Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro e il Presidente del Consiglio Superiore della Sanità Franco Locatelli hanno tenuto oggi una conferenza stampa congiunta per spiegare i dati emersi dal report sulla settimana 26 ottobre-1° novembre. Entrambi hanno sottolineato che, in virtù delle misure prese, l’indice di contagiosità (Rt) sta decelerando e questo è un dato molo positivo che può far pensare che nei prossimi giorni il quadro possa migliorare ancora.

Tuttavia, Brusaferro ha spiegato che non bisogna assolutamente abbassare la guardia:

In Italia è alto il numero di nuovi casi per 100mila persone, 523, e cresce rapidamente verso le soglie critiche l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive con molte regioni ben oltre tale soglia e un impatto sui ricoveri per altre malattie. L’Italia è un Paese a scenario 3, siamo a un Rt di 1.7, con un intervallo di confidenza di 1.5. Un Rt che ha mostrato un rallentamento nella sua crescita ma per ridurre i casi dobbiamo portare l’Rt sotto 1. Tutte le regioni sono sopra Rt 1, in alcuni casi a 2: Non possiamo permetterci distrazioni, non possiamo permetterci di prendere sotto gamba la situazione.

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Il Presidente dell’ISS ha precisato, parlando delle regioni:

Ci sono quattro regioni che vanno verso rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive. In alcune regioni si è superata la soglia critica per l’occupazione degli ospedali e c’è probabilità alta in tutta Italia di saturazione entro un mese per terapie intensive. Quindi c’è l’allerta e non possiamo permetterci di prendere sotto gamba la situazione.

Il vaccino e il documento di supporto ai medici di base

Franco Locatelli ha commentato le notizie sull’efficacia del vaccino Pfizer-BioNTech e ha spiegato:

Già nella fase preclinica aveva dato riscontri positivi in termini di immunità sterilizzante, che previene infezione, e l’immunità da malattia, cioè in termini di capacità di proteggere dalla malattia vera e propria.

Già domani la Commissione Europea firmerà un contratto con l’azienda farmaceutica per assicurarsi 300 milioni di dosi di vaccino e di queste il 13,51% spetterà all’Italia.

Inoltre Locatelli ha chiarito che i medici di base d’ora in poi avranno un supporto molto importante, un documento redatto appositamente per loro:

Su richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza è stato appena finalizzato un documento di supporto per i medici di medicina generale che fornisce loro degli orientamenti, e ci sono delle riflessioni sull’opportunità di intraprendere particolari trattamenti farmacologici a seconda delle tipologie di pazienti. Il documento è al vaglio del ministro e verrà condiviso con la Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) e interlocutori medici.

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