Bassetti: “A gennaio già previsto un aumento di casi. Dobbiamo essere bravi cittadini”

Matteo Bassetti, direttore di Malattie Infettive all’Ospedale San Martino di Genova, mette in guardia in vista del periodo natalizio.

7 Dicembre 2020 17:52

Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, che è anche componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, intervistato da Adnkronos Salute ha spiegato he cosa ci attende nelle prossime settimane e ha detto:

La vera sfida sarà dopo il Natale, quando dovremmo vedere quello che succede a gennaio dove ci sarà aumento dei casi già previsto. Dobbiamo capire se sarà una terza ondata, la scia della seconda o si mischieranno casi di Covid con l’arrivo dell’ondata influenzale.

Poi, come tutti i suoi colleghi, ha invitato alla prudenza e ha aggiunto:

Dobbiamo fare attenzione e occorre rispettare le misure ora, prima del Natale. Ci sono atteggiamenti che non vanno bene, c’è troppa folla nei weekend per lo shopping. Dobbiamo cercare di essere bravi cittadini.

Inoltre Bassetti ha spiegato quanto sia importante la tempistica nella lotta a una pandemia e ha sottolineato la lentezza dell’Italia nel piano vaccini rispetto ad altri Paesi europei:

La tempistica nel contrastare un’epidemia è tutto. Mi pare di capire che con la vaccinazione anti-Covid partiremo dopo altri Paesi Ue, ad esempio la Germania per dirne uno. Invece dei primi di gennaio, in Italia dovremmo aspettare un mese in più. È tantissimo, dovremmo correre invece passeggiamo. Se arriveremo a marzo-aprile 2021 con una copertura non adeguata sarà un bel problema.

Bassetti critica anche il modo in cui lo Stato italiano sta approcciando alla campagna di vaccinazione, perché secondo lui il ministero della Salute avrebbe dovuto fare una campagna informativa sui media e nelle scuole per spiegare il vaccino, invece, sostiene l’infettivologo, “non vedo nulla se non alcuni esperti che in tv ne parlano sottolineando che aspetteranno il via libera delle agenzie regolatorie”.

E sui colleghi che parlano in tv dice: “Alcuni di questi colleghi li stimo, ma non bisogna parlare in questi termini del vaccino, occorre spiegare per bene e in modo trasparente il valore delle vaccinazioni”.

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