AstraZeneca, l’AIFA blocca un lotto del vaccino: eventi avversi gravi da verificare

Almeno due eventi avversi gravi ancora da verificare hanno spinto l’AIFA a bloccare un lotto dei vaccini anti-COVID di AstraZeneca.

11 Marzo 2021 17:52

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha deciso di emettere un divieto di utilizzo nei confronti di un lotto del vaccino anti-COVID di AstraZeneca dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi gravi che si sarebbero verificati in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi del lotto ABV2856 di AstraZeneca.

La decisione, annunciata oggi dall’AIFA, è stata presa in via precauzionale in attesa che vengano effettuati tutti gli accertamenti del caso. La nota dell’agenzia italiana precisa che “al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi“, ma che sono in corso tutte le verifiche necessarie in collaborazione coi NAS e le autorità competenti.

I campioni di vaccino in arrivo dal lotto in questione, ABV2856, verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità.

Perché è arrivato lo stop al lotto ABV2856 di AstraZeneca?

L’AIFA si è limitata a parlare di eventi avversi gravi, senza entrare nei particolari, ma è la cronaca a rendere conto degli episodi che hanno fatto scattare l’allarme. Due decessi sospetti avvenuti in Sicilia a distanza di pochi giorni dalla somministrazione della prima dose del vaccino di AstraZeneca.

È la stampa locale a fornire qualche dettaglio in più. Il Giornale di Sicilia riferisce del caso di un sottoufficiale della Marina militare di 43 anni, residente a Misterbianco (Catania), e deceduto il 9 marzo scorso 12 ore dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino di AstraZeneca presso l’ospedale militare di Augusta. L’uomo, secondo il quotidiano, avrebbe accusato uno stato di malessere generale con febbre alta dopo esser tornato a casa. Il peggioramento, dopo aver perso una Tachipirina per far abbassare la febbre, è arrivato durante la notte: l’uomo è stato trovato dalla moglie in stato di incoscienza e all’arrivo dei soccorsi i sanitari del 118 non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

La procuratrice della Repubblica di Siracusa che ha disposto l’autopsia sul corpo del militari invita tutti alla cautela: “Niente allarmismi ed evitiamo di creare una psicosi collettiva. Può trattarsi di una coincidenza. Solo l’autopsia ci chiarirà le cause della morte“.

LiveSicilia, invece, dà conto del decesso di un poliziotto dell’Anticrimine di Catania di 50 anni, deceduto il 7 marzo scorso 12 giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino di AstraZeneca proveniente dal lotto bloccato oggi dall’AIFA. L’uomo, secondo il quotidiano, avrebbe iniziato a manifestare i primi malori già dal giorno successivo, ma la situazione è precipitata fino al ricovero per una trombosi venosa profonda che è poi sfociata in emorragia celebrale.

Anche in questo caso non è stato accertato alcun nesso col vaccino di AstraZeneca, ma la procura di Catania ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo. L’autopsia, già disposta, fornirà qualche dettaglio in più.

Lo stop deciso dall’AIFA al lotto di vaccini ABV2856 non è stato deciso perchè sono emerse delle correlazioni coi due decessi, ma soltanto perché entrambi i militari avevano ricevuto una dose di vaccino in arrivo da quel lotto.

AstraZeneca. Eventi avversi gravi anche in Europa

La comunicazione dell’AIFA è arrivata nelle stesse ore in cui altri Paesi europei hanno deciso di sospendere temporaneamente in via cautelare la somministrazione dei vaccini anti-COVID di AstraZeneca.

Stop di 14 giorni in Danimarca e fino a nuove comunicazioni in Islanda, Norvegia, Estonia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia e Austria a causa di una morte sospetta avvenuta in Danimarca e di una avvenuta in Austria in circostanze simili, ma anche a causa di problemi di coagulazione e di circolazione del sangue in alcuni pazienti che avevano ricevuto le dosi di AstraZeneca dal lotto ABV5300, composto da 1 milioni di dosi che sono state distribuite in diversi Paesi d’Europa, ma non in Italia.

Da Copenhagen è arrivata la stessa precisazione fatta oggi dall’AIFA. Nessuna correlazione tra la somministrazione di AstraZeneca e i decessi è stato accertata. La premier danese Mette Frederiksen ha precisato che “non è stato determinato, al momento, che ci sia un legame tra il vaccino e i coaguli di sangue” e che ulteriori accertamenti sono già in corso.

L’Agenzia europea per i medicinali ha diffuso una nota per precisare che al 10 marzo sono stati segnalati 30 casi di trombosi su 5 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca in tutto il territorio europeo. L’EMA precisa che non ci sono prove che siano stati i vaccini a provocare queste conseguenze, non indicate da AstraZeneca tra gli effetti collaterali del vaccino, ma che sono in corso tutti gli accertamenti del caso.

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