Arcuri: “Entro settembre ci saranno 60 milioni di italiani vaccinati. Chi ha avuto il Covid lo farà dopo”

Il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri ha parlato di come saranno vaccinati gli italiani nel 2021.

6 Dicembre 2020 19:42

Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza Covid, è stato oggi ospite della trasmissione “Mezz’ora in più” su Raitre, condotta da Lucia Annunziata. Ha così potuto spiegare come funzioneranno i vaccini e ha anche ipotizzato quali saranno i tempi per riuscire a vaccinare tutti gli italiani:

Nell’ipotesi che gli istituti di certificazione europei e italiani forniranno l’autorizzazione ai sei vaccini in fase finale di sperimentazione tra la fine di gennaio 2021 e marzo 2022 avremo 202 milioni di dosi di vaccino in Italia. Quindi se la pianificazione sarà rispettata in 15 mesi avremo 202 milioni di dosi.

Arcuri ha sottolineato che i vaccini che saranno approvati da Ema e Aifa “saranno efficaci ed efficienti per definizione” e che “tutte le persone che vivono in Italia dovranno avere la possibilità di essere vaccinati, nei limiti della gerarchia delle priorità e delle regole”. E a proposito di gerarchia, Arcuri ne ha stabilita una, dando ovviamente la priorità agli operatori sanitari e alle persone più fragili, mentre dovranno aspettare coloro che hanno già avuto il Covid e che dunque, per un periodo di tempo, godono di una immunità naturale:

Chi ha avuto il Covid deve vaccinarsi? Chi viene contagiato, alla fine del contagio è immune per un certo periodo. È meno urgente vaccinare chi gode di questo periodo di immunità. Saranno vaccinate anche queste persone, ma non saranno i primi e nemmeno i secondi.

Per quanto riguarda i tempi della vaccinazione, Arcuri sembra piuttosto ottimista, perché ha detto che “se i tempi saranno rispettati penso che entro settembre potremo vaccinare fino a 60 milioni di italiani“, ossia praticamente tutti. Infine il commissario straordinario ha commentato il fatto che l’hub nazionale da cui saranno distribuiti i vaccini è stato fissato a Pratica di Mare e dato in gestione alle Forze Armate:

Il vaccino va conservato distribuito e somministrato con il massimo livello possibile di sicurezza scientifica e fisica, e quindi preservato da eventuali problemi. Sarà un bene molto prezioso. Insieme ai ministri Guerini e Speranza abbiamo deciso che l’hub sarà l’aeroporto di Pratica di Mare. Ha una dimensione che non ha pari in Europa e da pratica di mare possono partire aerei elicotteri e mezzi su gomma che trasporteranno le dosi nei 1.500 punti di somministrazione. E’ il luogo più sicuro e più grande che abbiamo.

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