Nessun aumento di capitale alle porte. Telecom Italia, in relazione ai rumors di stampa dei giorni scorsi stamattina diffonde una nota con cui precisa che:
“Non è allo studio alcuna operazione di aumento del capitale”.
Parole che confermano quanto detto a inizio ottobre dell’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano:
“Non abbiamo in programma un aumento di capitale e neppure un aumento riservato”
A Piazza Affari il titolo del gruppo di tlc nonostante la smentita in avvio di contrattazioni perde l’1,17%.
Secondo Giulio Sapelli, economista, docente di storia economica alla Statale di Milano, per Telecom Italia l’aumento di capitale sarebbe invece necessario:
“perché è il modo più efficace per far ripartire la società e metterla nelle condizioni di fare quello che dovrebbe fare lo Stato ma non fa: investire sulla banda larga”.
Un aumento di capitale in stile anglosassone, dice Sapelli, cioé:
“il più diffuso possibile, aperto a un numero ampio di azionisti”.
Telecom ha chiuso i primi tre trimestri del 2014 con ricavi poco sotto i 16 miliardi di euro, il 6% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2013, per un ebitda di 6.6 miliardi, -6,4% sul 2013, e un ebit di 3.4 miliardi, in salita di 1.9 miliardi sull’anno scorso e che scontava una svalutazione dell’avviamento pari a 2.187 miliardi di euro.
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