Secondo uno studio di realizzato da Confesercenti in collaborazione con il Ref il prodotto interno lordo italiano si ridurrà dello 0,2% nel 2014 per crescere dello 0,9% nel 2015, per quella che è definita una mini ripresa. Il rapporto deficit/Pil è stimato al 3% nel 2014 e al 2,7% l’anno prossimo.
Il presidente dell’associazione Marco Venturi oggi ha illustrato le previsioni di crescita della nostra economia. L’Italia è ripiombata in recessione, unico paese del G7 in queste condizioni, con il pil sceso su valori negativi nei primi due trimestri del 2014.
Sempre secondo l’analisi di Confesercenti nel 2015 i consumi delle famiglie dovrebbero crescere dello 0,7%, dopo il +2% del 2014, mentre gli investimenti fissi, tornerebbero a salire dell’1,6%, dopo la flessione dell’1,5% registrata quest’anno.
Il rischio deflazione invece si attenuerebbe, per un indice dei prezzi al consumo che dallo 0,4% di quest’anno salirà allo 0,7% l’anno prossimo. Nel report Confesercenti rilancia anche l’allarme fisco, una zavorra sempre più pesante da sostenere per famiglie e imprese.
L’associazione accusa il dissennato federalismo fiscale che com’è noto:
“ha prodotto l’effetto nefasto di raddoppiare l’imposizione. Con una pressione fiscale reale intorno al 55%, noi non possiamo pensare di crescere”
denuncia Venturi.
Il risultato è che in tre anni dal 2009 al 2012, le famiglie e le imprese hanno dovuto sborsare 20 miliardi in più, per la maggiorazione di imposte e tariffe.