Berlusconi ordina, Fini “disobbedisce”. Verso il “redde rationem”?
Una volta o l’altra dovrà pur finire, il tira e molla fra Berlusconi e Fini. E sulle “intercettazioni” c’è aria da battaglia finale. D’innanzi alle manovre dilatorie della “fronda finiana” nel PDL, – questa è la posizione dei forzisti – è evidente che bisogna pur trarne le opportune conseguenze. … . Cioè giungere al “redde
Una volta o l’altra dovrà pur finire, il tira e molla fra Berlusconi e Fini. E sulle “intercettazioni” c’è aria da battaglia finale.
D’innanzi alle manovre dilatorie della “fronda finiana” nel PDL, – questa è la posizione dei forzisti – è evidente che bisogna pur trarne le opportune conseguenze. … . Cioè giungere al “redde rationem”.
I “falchi” non intendono più mediare: “Contiamoli sul serio i FINocchi e cacciamoli dal tempio (con o senza elezioni anticipate, dipende da quanti sono…). Tutto é meglio di questo stillicidio di vaniloqui (da checca isterica) finiani”.
Questo è il clima, con Berlusconi che minaccia: “Sul ddl intercettazioni si chiude e si va avanti rispettando i tempi, non accetto ricatti di nessun tipo”.
Invece Fini, incurante degli “ordini” del premier, ha deciso altrimenti: il provvedimento tanto contestato arriverà a Montecitorio soltanto dopo la manovra economica.
In pratica dopo la pausa estiva, a settembre, proprio come chiedono le opposizioni.
Ecco perché Berlusconi, furioso, è pronto a tutto. Anche alla conta. Che può portare solo a uno sbocco: le elezioni anticipate!