Video Marrazzo a trans e cocaina: l’ipocrisia di un Paese che fa sempre più schifo
E così stamattina saltano fuori le prime verità – o mezze ammissioni – sul caso Piero Marrazzo: il Governatore della Regione Lazio sarebbe stato filmato da alcuni carabinieri durante un incontro con un transessuale, Natalie, in via Gradoli – pazzeschi gli incroci del destino: era la via dov’era stato rinchiuso Aldo Moro – dove i
E così stamattina saltano fuori le prime verità – o mezze ammissioni – sul caso Piero Marrazzo: il Governatore della Regione Lazio sarebbe stato filmato da alcuni carabinieri durante un incontro con un transessuale, Natalie, in via Gradoli – pazzeschi gli incroci del destino: era la via dov’era stato rinchiuso Aldo Moro – dove i militari, marci, avrebbero anche filmato della cocaina, non si capisce bene se piazzandola loro, o se perché fosse stata utilizzata dal transessuale.
La deriva di questo Paese, la vediamo in questi mesi: il dossier Boffo, le carte a luci rosse su Fini, Augias spia, Mesiano… la diffamazione sul nulla, lo schifo messo in bella vista. Anzi, gli orientamenti sessuali, come con Sircana, messi in favore di camera. Ma comincia tutto prima, comincia da chissà quando. Per Marrazzo bisogna tornare indietro al 2006, quando Storace “cospira” per incastrarlo con un viado – evidentemente le sue abitudini, erano note.
Abitudini passibili di umiliazione mediatica solo perché viviamo in un paese schifosamente perbenista e bigotto, ed è un altra storia, ma gli archivi della cronaca ci restituiscono, per esempio, estratti di questo tipo…
Update! Anche su crimeblog tutte le news su Piero Marrazzo.
il mandante politico, secondo quanto gli riferiva costantemente Pasqua, era Niccolò Accame, il rappresentante ufficiale della Lista Storace. Gallo ha messo a verbale anche il nome e cognome del travestito – un uomo «dedito abitualmente alla prostituzione» – che era stato già arruolato dalla banda per fabbricare il falso scandalo, poi rimasto inattuato non per scrupoli morali, ma perché sembrava troppo rischioso ricorrere a un personaggio di dubbia affidabilità
E da quello, si arriva fino a oggi…
«Favorite i documenti»
«Non mi rovinate, non mi fate del male»
Ecco i dialoghi di Marrazzo, quando i quattro carabinieri fanno irruzione nell’appartamento del trans che lui era uso frequentare. Perché fanno irruzione? Lo spiega un altro transessuale. C’è un corriere che consegna – da dieci grammi in su, per meno non si scomoda. Sono circa 500 euro – a domicilio a chi batte nella zona. I carabinieri del posto sanno benissimo tutto, ma lasciano fare. Non fate quelle facce, siamo in Italia… credete di vivere in un Paese serio?
Ecco: i carabinieri entrano in azione solo se sanno che c’è “qualcuno” che può tornare utile, che si sta facendo un trans, e che magari ha qualche grammo di cocaina sul tavolo. Ting: Marrazzo, abituale frequentatore dei trans della zona, è uno di quelli che possono interessare. Vuoi mettere? Il filmatino con il Governatore che sniffa col trans? Imperdibile, “Ci facciamo i soldi”, me li immagino così. E così fanno.
Poi non è ben chiaro se siano loro, a chiedere del denaro a Marrazzo, o se sia Marrazzo a offrire loro del denaro per metterli a tacere. In ogni caso, ballano assegni da ventimila euro l’uno, peraltro, mai incassati, per i quattro militari dell’arma. In seguito Antonio Tamburrino, in servizio alla Compagnia Trionfale si metterà in contatto con l’ex conduttore di Mi Manda RaiTre. I suoi complici si chiamano Luciano Simeone, Carlo Tagliente e Nicola Testini. Mele marce? Si e no: Paese marcio, più che altro.
Tamburrino, intercettato, fornirà la traccia ai Carabinieri dei Ros, e il resto è la cronaca che leggete in questi giorni. Spesso non sono d’accordo con quanto scrive Pierluigi Battista sul Corriere, stavolta, dimissioni che sostiene a parte, c’è da sottoscrivere:
è sventurato il Paese in cui Piero Marrazzo, governatore di una Regione decisiva nell’equilibrio politico nazionale, si vede costretto a dar conto della sua sfera più personale. In cui l’opinione pubblica viene messa al corrente delle scelte sessuali di un esponente di rilievo della politica. In cui chi, all’interno delle forze dell’ordine, deve badare alla sicurezza dei cittadini e al perseguimento dei reati viene invece associato a una trama di ricatti che sembra il canovaccio di un film sulla Los Angeles corrotta degli anni Venti e Trenta
Il tutto mentre, come mi ricorda ora Giovanni, mancano poche ore alle primarie. Indovinate chi era uno dei sostenitori di Bersani? Marrazzo – di cui trovate un’intervista proprio sul sito Bersani Segretario. Ricordate, per lo stesso perbenismo italiota, che cosa accadde al governo Prodi, quando Sircana fu avvistato a, ehm, “chiedere indicazioni stradali”, a un transessuale? Ecco. Vedremo che succede domani.