Salvini: “La Lega propone 30 miliardi per la flat tax”
Il leader della Lega Matteo Salvini, forte della vittoria alle europee in Italia, detta la nuova linea del governo gialloverde e anticipa una Flat Tax da 30 miliardi di euro. Dove si troveranno quei fondi, però, non è stato spiegato.
Matteo Salvini è uscito trionfante dalle elezioni europee in Italia, con la sua Lega riuscita a conquistare il 34,33%, e questo exploit avrà delle importanti conseguenze sull’esecutivo di Giuseppe Conte. Se è vero che il leader della Lega ha assicurato di non voler far crollare il governo, è altrettanto vero che sarà inevitabilmente Matteo Salvini a dettare la linea in futuro, pur rispettando il contatto di governo firmato col Movimento 5 Stelle.
Salvini lo ha messo in chiaro subito dopo la diffusione degli exit poll e lo ha confermato in queste ultime ore, annunciando non soltanto che la discussa flat tax si farà, ma stimando anche lo stanziamento di 30 miliardi di euro per la riforma. L’annuncio è arrivato durante l’ennesima diretta Facebook:
Trenta miliardi di euro, questa è la proposta documentata centesimo per centesimo che siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri e in Parlamento studiata dagli economisti della Lega. […] La priorità è la riduzione delle tasse. Non tasseremo la casa, non tasseremo i conti correnti e non aumenteremo l’Iva.
Fiero del nuovo potere ottenuto almeno in Italia, Salvini ha voluto anche mandare un messaggio ai vertici dell’Unione Europea, col solito tono di sfida:
Signori di Bruxelles è finito il tempo delle letterine, dei richiami, del ‘tu sei stato cattivo e vai dietro alla lavagna e rimani precario o disoccupato per 10 anni perché è questa la regola europea’. Riprendiamoci il diritto alla crescita e al futuro.
Il leader della Lega si è detto pronto a chiedere quanto prima – non appena il nuovo Parlamento UE sarà operativo – una grande conferenza europea sul lavoro e sulla crescita, con tutti i protagonisti della nuova Europa seduti ad un tavolo:
Chiederemo alla nuova Ue, al parlamento europeo e alla Commissione la convocazione di una grande conferenza europea sul lavoro, sulla crescita, su investimenti e debito pubblico e anche sul ruolo della Bce, garante della stabilità e del benessere.
Il vicepremier Luigi Di Maio, meno loquace del solito dopo il flop alle europee, non potrà che accodarsi e sottostare alla nuova leadership del governo.