Silvio Berlusconi aggredito: la scorta ha fallito?
Ieri Massimo Tartaglia, uno squilibrato di Cesano Boscone, ha aggredito in piazza del Duomo a Milano Silvio Berlusconi, attuale capo del Governo. Berlusconi, dopo il suo discorso, stava facendo il consueto bagno di folla, e tra i tanti applausi è apparsa anche la mano dell’attentatore, che ha tirato al Presidente del Consiglio una statuina del
Ieri Massimo Tartaglia, uno squilibrato di Cesano Boscone, ha aggredito in piazza del Duomo a Milano Silvio Berlusconi, attuale capo del Governo. Berlusconi, dopo il suo discorso, stava facendo il consueto bagno di folla, e tra i tanti applausi è apparsa anche la mano dell’attentatore, che ha tirato al Presidente del Consiglio una statuina del Duomo di Milano. E la scorta?
La scorta ha fallito miseramente: ed è strano, perché Berlusconi è seguito da
Un centinaio di agenti, tecnologie supersofisticate, collegamento costante tra tutti gli addetti al servizio di scorta e con le centrali operative di polizia e carabinieri: a proteggere Berlusconi ci sono uomini che lui stesso ha scelto, alcuni lo seguono da quando era alla Fininvest. Fino al 2007 erano inquadrati all’interno del Cesis, l’organo di coordinamento dei servizi segreti, ma con piena autonomia. E anche ora che dipendono dall’Aisi, l’ intelligence interna, sono di fatto svincolati da qualsiasi tipo di gerarchia
Un centinaio di persone che non sono riuscite a fermare un mitomane…
Durante le “passeggiate” del genere di quella di ieri, sono sempre una ventina gli uomini della security che si stringono. in un doppio cerchio, a Berlusconi. Qualcosa non ha funzionato: e soprattutto, i servizi segreti e il Copasir avevano avvisato da tempo Berlusconi che il rischio di un cane sciolto, fosse particolarmente concreto:
“Questa campagna mediatica contro di me – s’era sfogato il premier durante l’ufficio di presidenza del Pdl il 9 ottobre – ha messo in allarme i servizi segreti. Mi hanno detto di stare in guardia, temono che possa essere vittima di qualche squilibrato in cerca di notorietà mondiale. E mi hanno invitato caldamente a non stare troppo in mezzo alla gente, ma come si fa?”. Berlusconi, dunque, da due mesi era ben consapevole del rischio di essere aggredito da uno squilibrato durante un bagno di folla. Rischio che puntualmente s’è avverato, visto che (secondo la Digos), Massimo Tartaglia, l’aggressore di piazza del Duomo, risulta in cura da 10 anni presso i servizi psichiatrici di Milano
Come vedete già a ottobre se ne parlava. Se ne scriveva anche nel 2001 della scorta di Berlusconi, e degli “otto moschettieri”:
Doppia tutela. Le spalle coperte da quella privata, la strada aperta da quella pubblica. Silvio Berlusconi conta su un sistema di sicurezza con pochi precedenti nella storia italiana: ci sono sia le bodyguard caratteristiche di un grande imprenditore, sia gli agenti speciali che scortano gli ex presidenti del Consiglio. Ma anche su questo fronte, il Cavaliere ha sempre prediletto gli uomini di fiducia e i mezzi di proprietà. A partire dalle automobili. È stato l’ unico inquilino di Palazzo Chigi a non utilizzare le Lancia presidenziali: si muoveva solo sulle sue Mercedes corazzate. Nel 1994 cercò di creare un’ unità speciale per la protezione del premier forte di 400 persone. Ma oggi come allora, la scorta a distanza ravvicinata è affidata a una squadra di uomini della sua vigilanza personale. Sono in otto ad alternarsi in questo compito