La Gabbia | Puntata 15 giugno 2016

La puntata si apre con l’intervista, in esterna, di Paragone a Fassino: “Torino grazie alle Olimpiadi ha allargato la sua identità”.

Fassino: “Marchionne ha il merito di aver salvato la Fiat”.

Fassino: “La legge Fornero va corretta con la flessibilità in uscita”.

Beha: “Fassino di sciocchezze ne ha dette, ma è stato un discreto sindaco”.

Per Beha e per Davi vincerà Fassino.

Davi: “Se Sala non vince a Milano per Renzi sono cavoli amari”.

Secondo Parenzo a Roma vincerà la Raggi. E spiega: “Dopo i ballottaggi Renzi dovrà abbassare la cresta”.

Davi: “State sottovalutando la forza di Renzi. Anche se è vero che non conosce l’autocritica”.

Secondo Beha, il Pd a Roma avrebbe dovuto puntare su Barca. Poi in onda un servizio sulla “maestrina Boschi” che “fa cilecca sui conti del Senato”.

Secondo la Boschi la riforma del Senato comporterà risparmi per 490 milioni di euro. Secondo la ragioneria di Stato poco più di 50.

Davi: “Renzi ha fatto una grande caxxata a vestire su di sé la battaglia del referendum. Non doveva farlo!”.

In un servizio il caso di Daniela, operaia che deve restituire gli 80 euro.

Beha: “È l’effetto rincul0 Renzi”. Davi: “Renzi era partito come il ragazzo antisistema, ma il suo messaggio rivoluzionario sembra essere venuto meno nelle periferie e al Sud”.

Davi: “Renzi ha salvato le banche? Non è vero, ha salvato le tasche degli italiani! C’è stata una mini-ripresa”.

Secondo Beha il problema in Italia è l’assenza di visione politica del governo.

In onda il retroscena di Nessuno su Renzi che “fa lo sport alle multinazionali”.

Taverna del M5S in collegamento: “Renzi è completamente scollata alla realtà del Paese, si è dedicato molto alle multizionali, ai petrolieri e ai suoi amici banchieri”.

Taverna: “Vogliono tenerci legati alle banche finché non crepiamo”. Sull riforma del Senato: “Non si risparmia nulla, renderemo noti i dettagli degli studi che lo dimostrano”.

Taverna ricorda i 17 milioni restituiti dal M5S alle microimprese.

Taverna si dice favorevole al referendum sull’Italia in Europa.

In onda un servizio “cosa sanno della Brexit i nostri politici”.

In un servizio si parla di Brexit: le voci degli inglesi a meno di 10 giorni dal voto.

Tobias Piller e Sebastiano Barisoni voterebbero per far sì che la Gran Bretagna rimanga nella comunità europea.

Borghi: “L’Europa è una squadra perdente, è destinata a implodere. Gli inglesi se ne vadano”.

Secondo Paragone “l’Europa è come un guinzaglio che si allunga e si accorcia a piacimento”. E lo dimostra plasticamente in studio.

Borghi insiste: “Spero che l’Inghilterra voti per uscire perché spero nell’effetto domino”.

In onda un servizio dal titolo “com’era bello quando avevamo la pensione in Lire”.

Borghi: “Il calo del salario reale è un regalo dell’euro”.

Barisoni nota che “sul commercio al dettaglio qualcuno ha fatto il furbo col passaggio all’euro”.

Piller ricorda: “La Germania ha creduto a tutte le promesse italiane sull’euro. Ciampi diceva che senza l’euro saremmo finiti come l’Argentina. Tutte le promesse davanti ai tedeschi l’Italia se le è rimangiate”.

In onda un servizio sugli italiani senza soldi che rinunciano a curarsi. 4 i casi raccontati.

Barisoni osserva: “I problemi di questo Paese restano che si abbia la lira o l’euro, dall’evasione alla corruzione”.

Borghi rimpiange Craxi rispetto ai vari Ciampi e Prodi. E ricorda che “con la lira i salari reali erano molto più alti”.

In un servizio si parla di fondi pensione. E di chi ci guadagna.

Barisoni: “Di flessibilità in uscita ne parlano tutti, da Poletti a Boeri. State zitti. Meno il governo parla di pensioni e meno spaventa gli italiani. E meno spaventa i consumi”.

In un servizio il caso del manager di Vincenzo Consoli, ex a.d. di Veneto Banca: 3,65 milioni di buonuscita.

In un servizio la riunione del Bildeberg a Dresda. C’erano anche John Elkann e Bernabè.

Paolo Barnard in studio. Parla di Brexit.

Barnard: “La Gran Bretagna con Brexit si libererebbe di una nomenclatura che soffoca tutta l’Europa”.

In un servizio il caso di Vegas, presidente della Consob. Che “non molla la poltrona”. Il governo ha chiesto le sue dimissioni, accusandolo di non aver difeso i risparmiatori.

Valerio Malvezzi spiega come difendersi dalle trappole delle banche.

In un servizio si parla di “imprese che sono fallite per colpa di Expo”.

Sala non risponde alle domande dell’inviata.

In studio i lavoratori Holcim (multinazionale da 33 miliardi di fatturato): per l’Italia sono stati annunciati 73 esuberi su 317 lavoratori in organico.

In un servizio “le aziende straniere che rubano le eccellenze italiane”.

In un servizio si parla delle “assurde regole Ue che fanno impazzire i pescatori”.

Un servizio spiega “come stanno distruggendo i diritti dei lavoratori”. In America e in Italia. Le discusse dichiarazioni di Starace, ad di Enel. Che poi si è scusato.

In un servizio il caso dei dirigenti sindacali con stipendi d’oro e case scontate.

In onda la candid camera dell’ispettore Aguzzo. Ce lo chiede l’Europa.

Finisce la puntata e la stagione televisiva de La Gabbia. Il 29 giugno ci sarà un appuntamento speciale con il programma.