Chi non è tenuto a pagare la tassa sui rifiuti (Tari) perché è considerato esente? La Tari copre i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e la deve pagare chiunque possiede/detiene locali o aree scoperte che sono suscettibili di produrre appunto rifiuti.
L’esenzione dal pagamento della tassa sui rifiuti spetta se ricorrono determinate condizioni in virtù delle quali è possibile chiedere al proprio Comune di residenza di essere assolto dal pagamento della Tari. I casi di esenzione riguardano:
a) detenzione breve dell’immobile, per un tempo non oltre sei mesi. La tassa sui rifiuti in questi caso non è dovuta dall’utilizzatore ma resta in capo al possessore, cioè al proprietario o titolare diritto di usufrutto, uso, abitazione o superficie;
b) aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili tipo balconi e terrazze scoperte o aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva (come scale e portici ad esempio);
c) aree non suscettibili di produrre rifiuti o per le quali ricorre l’obbligo di provvedere autonomamente allo smaltimento dei rifiuti, fattispecie che riguarda ad esempio lo smaltimento in via prevalente e continuativa di rifiuti speciali non assimilati.
Ci sono anche dei casi in cui si può ottenere uno “sconto” sulla tassa sui rifiuti: se la raccolta della spazzatura non funziona bene o è sospesa e quando il punto di raccolta dei rifiuti è lontano dall’immobile del contribuente, la riduzione varia da comune a comune, a Roma arriva al 50%.