Gallery Wo-Ma’n: la fotografia in mostra a Roma con Wo-lfango, Ma-rta e il rock’n roll
Home Gallery Wo-Ma’n, al Pigneto la nuova home gallery fotografica di Roma
Bisogna abbandonare ogni idea di galleria tradizionale, e scalare sette piani di un vecchio palazzo del Pigneto per arrivare alla nuova Gallery Wo-Ma’n, ma per entrare a far parte del progetto artistico di Marta Rossato e Wolfango De Spirito, basta varcare la soglia della porta e abbandonarsi all’atmosfera coinvolgente di questo spazio inconsueto.
Un progetto ambizioso e audace, che nasce per cambiare il punto di vista degli spettatori sugli spazi che non si limitano ad esporre, sulle fotografie che saranno di volta in volta oggetto delle mostre, e quello dei due fotografi che hanno deciso di condividere passioni e progetti insieme alla loro casa-studio-galleria in via Pietro Ruga 24.
Una casa piccola e accogliente, che mette in mostra se stessa e i suoi spazi ‘a vista’ abitati dalla coppia di fotografi, insieme alle immagini che porteranno ‘dentro’ tutto quello che arriva da fuori, pronte a trasformare il contenuto delle cabine armadio e della doccia, la vista sul frigorifero e quella sul letto, insieme alle sensazioni di chi sa di guardare quello che in genere viene celato allo sguardo. È così che ho conosciuto e vi presento Marta e Wolfango.
Entrare alla Gallery Wo-Ma’n è come ritrovarsi a casa di amici con le stesse passioni e interessi, amici socievoli con un talento naturale nel far sentire a proprio agio gente che gli sta curiosando nel guardaroba, chiacchiera in bagno o sull’angolino di terrazzo che guarda ai tetti di Roma, pieni di antenne e di quotidianità popolari.
Marta sorride all’idea che qualcuno indugi sulla sua collezione di scarpe e non sembra infastidita dal fatto che altri possano concedersi esplorazioni più indiscrete, ma è Wolfango, preso dall’allestimento delle ultime fotografie per l’inaugurazione del giorno dopo, a spiegarmi quanto tutta la casa sia stata fatta ‘su misura’ dei loro desideri, per trasformarsi insieme al punto di vista.
Manca ancora il divano per la sala, il cuore della casa e delle mostre che ospiterà, ma le fotografie si spostano già ovunque grazie a tiranti trasparenti, guide poco visibili e semplici stampelle per tenere la piega dei pantaloni, mentre faretti e lampade regalano un’illuminazione ideale.
A rendere tutto molto intrigante è l’atmosfera che muta ogni volta che lo spazio viene esplorato e ‘vissuto’ da qualcuno, insieme all’immagine sul frigorifero che cambia luce quando viene aperto, quelle in bagno da contemplare ‘in intimità’, ma anche quelle che dalla toletta strizzano l’occhio al tuo riflesso insieme a tutti quelli che evocano.
Alla Gallery Wo-Ma’n si arriva da invitati e si viene trattati tutto il tempo come tali, dopo aver preso appuntamento con i padroni di casa o anche solo con i loro amici, come Auronda Scalera che ha avuto questa ispirazione, l’ha realizzata grazie alla passione dei due fotografi e il sostegno entusiasta di Officine Fotografiche, lo stesso che da anni l’associazione romana dedica ad ogni fermento e iniziativa che guarda senza pregiudizi alla fotografia.
Sorseggiando vino bio che arriva dal circuito di editori e vignaioli indipendenti di Critical Book& Wine, e sgranocchiando deliziose polpettine che avrebbero sedotto anche un vegan, ho ‘gustato’ la mia prima mostra alla Gallery Wo-Ma’n e la Roma degli “Incroci Metropolitani” di Fabrizio Intonti, rimpiangendo la parmigiana di melanzane preparata dalla sua mamma, ma questa è un’altra storia che vi racconto la prossima volta ..
Però vi lascio un assaggio di quello che vi aspetta se deciderete di scalare il palazzo di via Pietro Ruga entro il 15 luglio, mentre vi basta farvi coraggio e contattare i fotografi se siete interessati ad esporre un vostro progetto fotografico nella home gallery, perché qui a dettar legge non è il mercato ma i gusti di WO-lfango e MA-rta insieme e tutto il rock’n roll della ‘n del titolo, regalo dell’amico Daniele De Michele aka Don Pasta, con il quale Marta e molti di noi condividono la passione per il Soul Food.