La prima azienda produttrice al mondo di personal computer, la cinese Lenovo, ha chiuso il primo trimestre dell’anno fiscale con un crollo dell’utile netto del 50,9%. Il colosso informatico nel comunicare il rosso ha contestualmente annunciato che dovrà licenziare 3.200 dipendenti delle attività non produttive.
A pesare come un macigno sui conti della multinazionale cinese sono le difficoltà di integrazione del business di Motorola, acquistato da Google per 2,9 miliardi di dollari a gennaio scorso, acquisto che si sta rivelando, almeno finora, più che altro una zavorra.
Lenovo aveva acquisito Motorola con l’intento di sfidare Apple e Samsung nel settore smartphone, acquisendo stabilmente il terzo posto al mondo nel mercato dei telefonini intelligenti e chissà un giorno scalzare i due giganti americano e sud coreano dalle loro posizioni diventando leader del settore.
Lenovo, di fronte a un mercato degli smartphone ormai saturo in Cina, è stata battuta anche dalla concorrenza interna: al terzo gradino del podio degli smartphone venduti a livello mondiale oggi c’è Huawei e in quarta posizione si è piazzata Xiaomi.
Se entro 4-6 trimestri dall’acquisto i Motorola non ci saranno le attese prospettive di business Lenovo dovrà incassare il colpo e rivedere i suoi piani. Per ora a pagare saranno i 5.200 lavoratori licenziati. Il titolo di Lenovo dopo aver diffuso i conti ha perso alla Borsa di Hong Kong il 9,1%, ai minimi da settembre 2013, dopo aver ceduto il 25% da inizio anno.