La Lombardia si appresta ad essere la Regione più colpita dal virus anche nella cosiddetta terza ondata che secondo alcuni esperti è già arrivata. Da giorni il bollettino quotidiano del Ministero della Salute e della Protezione Civile conferma l’incremento nella Regione guidata da Attilio Fontana, che a partire da domani diventerà zona arancione insieme a Marche e Piemonte proprio a causa di questo incremento dei contagi.

Alla vigilia del cambio di colore e delle misure restrittive ad esso associate, sabato sera migliaia di persone si sono riversate alla Darsena in un maxi assembramento con musica e poche mascherine che rischia di aggravare la situazione pandemica in una Regione e in una città che hanno già subito in modo massiccio le conseguenze della pandemia. Scene già viste in passate e ampiamente prevedibili, eppure poco o nulla è stato fatto in anticipo.

Solo oggi, dopo la diffusione di quelle immagini in arrivo da Milano, il sindaco Beppe Sala ha deciso di prendere provvedimenti più seri. Se ieri mattina il primo cittadino si era limitato ad un appello al buonsenso, oggi Sala ha spiegato che “le forze dell’ordine, tra quelle coordinate dalla Questura e quelle del Comune, erano pari a circa 200 unità (il numero l’ho ricevuto dal Prefetto). E, che piaccia o no, di più non si poteva metterne, perché la città è grande e va gestita nella sua interezza. Questa è la realtà“.

Quello che poteva essere fatto ieri, però, sarà fatto oggi, ultimo giorno di zona gialla per la Lombardia e per la città di Milano ingressi contingentati alla Darsena e transenne per imporre un senso unico da piazza XXIV Maggio a piazzale Cantone.